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Cronaca

Al via il quarto ciclo de "I maestri e il tempo. Segni, visioni e tesori nascosti"

La manifestazione, giunta alla sua quarta edizione, è patrocinata dall’Istituto per i Beni Artistici della Regione Emilia-Romagna, ha raggiunto negli anni un considerevole successo di pubblico, totalizzando almeno 2000 presenze all’anno

Venerdì 28 febbraio riprende la rassegna di storia dell’arte ‘I Maestri e il Tempo. Segni, visioni e tesori nascosti’, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e curata da Alessandro Giovanardi. La manifestazione, giunta alla sua quarta edizione, è patrocinata dall’Istituto per i Beni Artistici della Regione Emilia-Romagna, ha raggiunto negli anni un considerevole successo di pubblico, totalizzando almeno 2000 presenze all’anno e avvicinando con lo stile garbato dell’alta divulgazione un numero considerevole di persone, tra studiosi e appassionati, insegnanti e studenti, cittadini interessati alla riscoperta del proprio patrimonio storico e artistico. Il fine che si propone il Ciclo è da sempre quello di riscoprire e mettere in luce opere e maestri fondamentali per la storia dell’arte riminese ed emiliano-romagnola, nel loro rapporto con la cultura italiana ed europea e col contesto storico, letterario, religioso e filosofico internazionale. In questi anni sono state valorizzate moltissime opere di collezioni pubbliche ed ecclesiastiche e si sono esplorate molte personalità di pittori, scultori, critici, spesso sconosciuti al pubblico più vasto. Triplice il tema che lega gli incontri di quest’anno: innanzitutto i Segni, a preparare e accompagnare la prima Biennale del Disegno della Città di Rimini (12 Aprile-8 giugno), a cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini ha fornito il proprio fondamentale sostegno. La relazione inaugurale (28 febbraio alle ore 17,30) della critica d’arte Eleonora Frattarolo illustrerà anche la mostra più importante ospitata a Castel Sismondo e da lei curata: quella dedicata al pittore e scenografo Antonio Basoli, straordinario artista visionario bolognese al confine tra Settecento e Ottocento, precursore della cinematografia. La relazione di Massimo Pulini (30 Maggio) verrà, in piena Biennale, a mettere in luce, invece, il tesoro dei disegni quasi sconosciuti di Guido Cagnacci, tra i massimi esponenti del Seicento italiano, nato a Santarcangelo di Romagna. Ma il disegno in stretto rapporto con la pittura sarà comunque il protagonista degli interventi da Fiorella Frisoni ad Alessandro Giovanardi, da Marco Riccòmini a Liliana Barroero, fino a Pier Giorgio Pasini

La seconda parola d’ordine riguarda invece le Visioni: i temi mitologici, estatici, religiosi e scenografici sono il vero e proprio motivo conduttore di tutta la serie. Dal Barocco al Neoclassico, al pre-Romanticismo l’immaginazione creativa permette ai pittori di dare forma al mondo invisibile con straordinaria capacità di coinvolgere i sensi e gli affetti, il pensiero e i sentimenti portandoli a esplorare un mondo fantastico che ha la stessa forza e o persuasione di quello reale, se non maggiore. Ne tratterà Alessandro Giovanardi narrando, il 14 marzo, il rapporto tra pittura e visioni mistiche nel Sei-Settecento riminese, attraverso dipinti celebri e inediti. La terza chiave di lettura è invece quella dei Tesori nascosti. Già si è detto dei disegni pressoché inediti di Cagnacci, ma la IV serie de ‘I Maestri e il Tempo’ porterà alla luce figure spesso dimenticate della nostra storia. Dal bolognese Vittorio Maria Bigari, autore degli straordinari affreschi settecenteschi di Sant’Agostino (esplorato il 7 Marzo da Fiorella Frisoni dell’Università Statale di Milano) al romano Marco Benefial di cui troviamo splendide opere nel Museo di Rimini e presso i Carmelitani di Savignano (illustrato il 4 di Aprile da Liliana Barroero della Terza Università di Roma); dal raffinatissimo Donato Creti, strepitoso pittore che lavora in città a San Bernardino (raccontato il 21 Marzo da Marcò Riccomini, direttore di Christie’s Italia), fino al prolifico e geniale incisore Francesco Rosaspina di Montescudo, figura di spicco dell’Accademia Clementina di Bologna (raccontato l’11 Aprile da Pier Giorgio Pasini).

“Tesori nascosti” sono anche i documenti con cui Oreste Delucca, Sigismondo d’Oro alla cultura 2013, illustrerà il 9 maggio le figure riminesi d’artista, durante l’autunno dorato del tardo Medioevo. E così i numerosi e disseminati scritti sulla cultura romagnola di Augusto Campana che hanno ritrovato una loro unità nel III volume degli Scritti delle Edizioni di Storia e Letteratura di Roma. Il volume avrà il 6 giugno un recensore d’eccezione in Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, a cui spetterà la chiusura d’eccellenza del ciclo.

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