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Cronaca

Albergatori evasori fiscali, arriva il giro di vite del Comune

Pronti a sospendere le licenze di quelle attività non in regola coi versamenti delle imposte

Il Comune di Rimini affina le armi contro l'evasione dei tributi locali. Andando a recepire l'articolo 15 ter del decreto crescita che "concretizza" il percorso avviato proprio dall'amministrazione riminese oltre tre anni fa. La città, infatti, ha "un contesto imprenditoriale molto particolare", spiega l'assessore al Bilancio, Gian Luca Brasini, questa mattina durante la seduta congiunta delle commissioni Affari generali e Bilancio, che licenziano il provvedimento con il sostegno anche di alcuni consiglieri di opposizione come Gioenzo Renzi (Fdi), mentre altri si astengono. Il contesto imprenditoriale è "molto particolare", con una "fortissima tendenza al terziario, strutture spesso stagionali e il frequente verificarsi di cambiamenti repentini nella gestione. Finalizzati al mancato pagamento dei tributi se non a un vero e proprio disprezzo delle regole di civile convivenza". Non solo, prosegue Brasini, "un altro effetto molto negativo è quello del dumping", che costringe gli albergatori onesti a "livellare le tariffe a costi irreali", a quelle di chi bara. Così "le imprese azzerano i margini e non possono investire". Da qui la volontà di recepire la norma nazionale attraverso un regolamento, "non vessatorio" precisa l'assessore, che prevede per chi non è in regola con il pagamento dei tributi locali 90 giorni di sospensione dell'attività. Il provvedimento può essere fermato se entro 30 giorni dalla segnalazione il soggetto aderisce a forme di accertamento, pagando quanto deve, anche a rate. Se al termine dei 90 giorni non si regolarizza la propria posizione, scatta la revoca della licenza. Le linee operative, conclude Brasini, prevedono di concentrarsi sul mancato pagamento di importi elevati, di più annualità e di diverse tipologie di tributo.

Per quanto riguarda la rateizzazione, così come disciplinata dal regolamento di gestione delle entrate tributarie, entro i 24 mesi non è prevista fideiussione, c'è invece tra i 24 e i 48 mesi, mentre rate tra 48 e 72 mesi sono concessi solo sopra i 50.000 euro. "Mettiamo subito in moto il provvedimento, così finisce la festa delle attività che cambiano ragione sociale per non pagare i tributi", sottolinea Renzi di Fdi. Si tratta, aggiunge, di "una delle poche cose buone fatte dal precedente governo". Anche il capogruppo della Lega Marzio Pecci concorda sulla "necessità di combattere l'evasione, ma non si devono mettere in ulteriore difficoltà gli imprenditori onesti". Il vicino di scranno Matteo Zoccarato mette allora in luce la necessità di "articolare meglio campi e metodi di applicazione". Per Mario Erbetta (gruppo misto) si tratta di un "provvedimento necessario", che però non è efficace sui semplici subentri nelle proprietà. Basta costituire una nuova società o subentrare a una che non pagava i tributi e non ci sono problemi". Dunque occorre "responsabilizzare il proprietario che affitta. Anche Carlo Rufo Spina di Forza Italia è soddisfatto ma non del tutto: "Siamo in fase embrionale" e serve anche, sostiene, una regolamentazione ad hoc per le rateizzazioni che preveda il pagamento immediato di uno quota, un quarto o un quinto del totale. Invece Gennario Mauro del Movimento per la sovranità sostiene che sospendere la licenza ad alberghi in estate "potrebbe creare problemi di immagine per la città. Infine Filippo Zilli di Obiettivo civico loda la bontà del provvedimento: "La minaccia di sospensione o revoca è efficace"; mentre, dai banchi della maggioranza, Mirco Muratori di Patto civico rimarca come ci sia "un riferimento normativo che mette al riparo dai ricorsi".

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