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Cronaca

Albergatori furbetti non versano la Tassa di Soggiorno, oltre 60 i rinviati a giudizio

Sono state circa un centinaio in cinque anni le denunce presentate dall’Amministrazione Comunale per appropriazione indebita

Sono state circa un centinaio in cinque anni le denunce presentate dall’Amministrazione Comunale per l’illecito penale derivante  dall’appropriazione indebita dell’imposta di soggiorno riscossa dai clienti. Denunce che fanno riferimento ad un ammontare di circa 700 mila euro di imposta evasa e che in diversi casi sono stati di impulso per i gestori delle strutture alberghiere che hanno in un secondo momento regolarizzato la propria posizione: circa un terzo della somma non corrisposta infatti, quindi intorno ai 250mila euro, è stata riversata a seguito delle querele avanzate dal Comune. Per i gestori (circa 60) che invece non hanno ottemperato all’obbligo nonostante la denuncia, la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio indicando il reato di appropriazione indebita (spetta poi al magistrato giudicante decidere l'effettiva fattispecie tra peculato e appropriazione).

Ad oggi, per quanto di conoscenza degli uffici dell’Amministrazione, risultano depositate tre sentenze, che hanno portato alla condanna di due gestori a tre mesi oltre ad una sanzione pecuniaria. Sentenze sulle quali i diretti interessati hanno presentato ricorso. In un caso il Tribunale si è pronunciato per l’assoluzione, ma la Procura di Rimini ha impugnato la decisione ed è ricorsa in Cassazione ravvisando una “errata interpretazione della legge penale”.

Complessivamente in 5 anni il Comune di Rimini ha incassato oltre 35 milioni di euro di imposta di soggiorno di cui 3 milioni a seguito dell’attività di "recupero evasione" attivata dagli uffici nei confronti dei gestori inadempienti. Prima di arrivare alla querela infatti, il procedimento per il recupero delle somme messo a punto dall’Amministrazione prevede l’invio di solleciti bonari, sanzioni amministrative, intimazioni di pagamento, ingiunzioni fiscali e atti di riscossione coattiva e solo in ultima istanza la denuncia alla Procura della Repubblica.

“La denuncia è solo l’ultimo step di un percorso articolato – sottolinea l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – ma l’attività degli uffici in tal senso testimonia la determinazione dell’Amministrazione nel perseguire coloro che credono di eludere le regole, arrecando un danno alla comunità che viene privata di risorse importanti, e soprattutto ‘giocando’ slealmente nei confronti di tutti quegli albergatori (la stragrande maggioranza) che al contrario versano regolarmente quanto dovuto. Da sempre operiamo per garantire la massima equità sul fronte del pagamento dei tributi; ringraziamo anche la Procura per l’attenzione e la collaborazione che sta mostrando”.

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