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Cronaca Cattolica

Alessandro Di Domizio vince il 48esimo Premio Gran Giallo Città di Cattolica

La giuria era composta da Barbara Baraldi, Massimo Carlotto, Franco Forte, Simona Salvetti, Giancarlo De Cataldo, Maurizio de Giovanni, Carlo Lucarelli e Valerio Massimo Manfredi e Ilaria Tuti

Il racconto "Fine pena mai" di Alessandro Di Domizio vince il 48esimo Premio Gran Giallo Città di Cattolica. La giuria era composta da Barbara Baraldi, Massimo Carlotto, Giancarlo De Cataldo, Maurizio de Giovanni, Carlo Lucarelli e Valerio Massimo Manfredi, Ilaria Tuti. In giuria anche Franco Forte, direttore de Il Giallo Mondadori e Simonetta Salvetti, direttrice del Festival e dei Servizi culturali di Cattolica ha premiato all'unanimità il racconto con la seguente motivazione: "Un racconto pieno, compiuto, con personaggi costruiti a tutto tondo che riescono a imporsi soprattutto per il linguaggio schietto e diretto, che ci trasporta nel mondo crudo e difficile del carcere impostando una storia forse un po’ sopra le righe ma che non si cancella facilmente dalla memoria, dando la piena dimensione autoriale a chi ha cercato non solo di divertire costruendo un meccanismo d’indagine inconsueto, ma consentendo al lettore di vivere in prima persona un’esperienza angosciante e terribile. In un mondo in cui nessuno di noi vorrebbe mai avventurarsi".

La partecipazione al Premio quest’anno ha fatto un grosso balzo in avanti con 202 lavori pervenuti, contro i 133 dell’edizione 2020. Tra questi ben quattro autori cattolichini, in generale una grande conferma del trend positivo e in continua crescita che si è registrato gli ultimi anni. Le penne del Gran Giallo appartengono in stragrande maggioranza alla fascia 40-59 anni, il più giovane ha 11 anni, il più vecchio 85, provenienti da tutto il Paese, la maggioranza dall’Emilia Romagna (46), ben 4 dalla città di Cattolica, 13 uomini e 72 donne. Ben 55 sono stati gli scrittori partecipanti. Alessandro Di Domizio è nato nel 1980 e vive a Sulmona, in Abruzzo. Insegna nel carcere di massima sicurezza della sua città e si occupa di narratologia e scrittura immersiva. I temi della libertà, della pena e del riscatto sono da sempre al centro della sua attività professionale. La giuria ha quindi individuato come secondo classificato "Un fatto terribile" di Simona Matraxia, classe 1986, già segnalata alla 30esima edizione del Premio Calvino per il romanzo “Anonimo” e vincitrice nel 2018 del Premio Fogazzaro, sezione racconti inediti con “Lieder onhe Worte – Romanzo senza parole”. Terzo classificato è risultato "La scacchiera di Jo’ Burg" di Massimo Lunati con la motivazione: Nato nel 1970, di Parma, Lunati è autore di alcuni racconti pubblicati per il Giallo Mondadori di due racconti e tra le altre cose vincitore ex aequo del premio GiallolunaNeronotte2020.

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