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Cronaca

Alla Biblioteca Gambalunga sfiorati i 200mila utenti nel 2011

La Biblioteca Gambalunga, fornita della Certificazione di qualità emessa dall'Ente TÜV Italia, si è confermata anche nel 2011 un’importante e vitale istituzione culturale di riferimento per i cittadini della provincia di Rimini

La Biblioteca Gambalunga, fornita della Certificazione di qualità emessa dall'Ente TÜV Italia,  si è confermata anche nel 2011 un’importante e vitale istituzione culturale di riferimento per i cittadini della provincia di Rimini, come risulta dai dati  sulla provenienza degli utenti che hanno usufruito nel 2011 del servizio di prestiti: il 57,4% proviene dal comune di Rimini, il 15,3% dalla provincia e il 27,2% da fuori provincia. Non di meno, fondamentali sono i servizi della Biblioteca  per i 5.400 iscritti alla sede riminese dell’Università di Bologna.

Ai 56 eventi (conferenze, esposizioni) promossi  dalla biblioteca hanno partecipato 6019 cittadini; gli ingressi nei suoi locali, per consultarne le raccolte, usarne i servizi informativi e partecipare ai gruppi di lettura  sono stati 194. 962, con una media di 500 ingressi giornalieri e punte massime di 900 presenze. La biblioteca, da sempre luogo di conservazione, diffusione e trasferimento della conoscenza, nonché archivio delle memorie cittadine,  grazie alle sue ricche collezioni costituite da oltre 300.000  libri (di cui 60.000 antichi: 384 incunaboli, 5000 cinquecentine), 1350 codici,  2.400 periodici  (di cui in corso 350 riviste e 21 quotidiani), più di  un milione di immagini, il materiale specialistico della Cineteca (17.276 libri, periodici e DVD); le raccolte per i bambini (15.659 libri), è oggi anche un laboratorio multimediale di informazione, porta di accesso e orientamento alle nuove tecnologie, che stanno modificando le modalità di uso dei suoi servizi. 

L’ implemento dal 2010 dei servizi a distanza (prenotazioni, proroghe, prestiti, consultazioni del catalogo, il cui rilievo è confermato dai 60.031 accessi web), permette l’uso dei servizi servendosi di postazioni esterne alla biblioteca (casa, ufficio, università, ecc.) ha avuto effetti sulle presenze  in biblioteca.  Nel 2011 si sono registrate infatti  154.934 presenze nella sezione adulti, con  una flessione del 10 % rispetto al  2010 (172.445),  se pure  in crescita rispetto al triennio 2006-2007. 

Diminuiscono  dunque le presenze in biblioteca, ma rispetto all’uso come puro luogo di studio, sono aumentati coloro che ne impiegano i servizi. Secondo un trend già registrato nel 2010, sono cresciuti del 32,8% gli iscritti all’area wireless della biblioteca, vale a dire di coloro che usano l’accesso libero  alla rete tramite PC personale, in correlazione alla diminuzione di collegamento a Internet tramite il servizio Mediateca, che dal 2006 a oggi è diminuito del 64,5%. 

Positivo il trend di crescita dei prestiti,  aumentati  nell’ultimo quinquennio  del 17, 79%.  Nella sezione adulti, con 44.344 prestiti,  rispetto al 2010 l’incremento è stato del 7%.  Coloro che hanno preso  a prestito libri sono  passati da 8.107 utenti nel 2010 a 8.451 nel 2011. Dei 2788 nuovi iscritti  il 42, 8% ha usufruito del servizio di prestito. I prestiti della sezione ragazzi (35.526)  sono cresciuti  del 4, 41 %.  In questo settore si è registrato anche un incremento delle presenze dell’ 11, 46 %, passando  da 39.928 utenti a 44. 504.

Ma chi sono i lettori? Quello della biblioteca anche quest’anno si conferma un popolo di giovani lettori, per il 64% composto di donne. La fascia d’età che va dai 18 ai 40 anni rappresenta il 46,7% degli utenti attivi, vale a dire di coloro che hanno preso libri a prestito. La fascia 0- 14 rappresenta il 24,9%  dei  lettori. La fascia più debole dei lettori si ha fra i 15-17 anni. Questi rappresentano solo il 5,3% degli utenti attivi, confermando un  trend nazionale, che rivela l’abbandono della pratica della lettura nell’età dell’adolescenza. 

Si usa la biblioteca per leggere libri per il proprio svago e piacere, ma anche per la propria educazione sentimentale, per affrontare le diverse stagioni della vita, per comprendere  una realtà sempre più complessa. Il romanzo si conferma quale  genere prediletto dai lettori.  Perdurano tre successi degli anni passati  (L’eleganza del riccio di Muriel  Barbery, una delle sorprese editoriali del 2007,  Appunti si un venditore di donne di Giorgio Faletti, La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano), e fra i libri del 2010 /2011 più prestati troviamo:  La mappa del destino di Gleen Cooper, il thriller a sfondo storico/archeologico che attenta al primato che fu di Dan Brown,  due romanzi “ di formazione” :  Acciaio di  Silvia Avallone, e Bianca come il latte, rossa come il sangue di Alessandro D’Avenia;  il dramma di una famiglia “storta”  raccontato da Mariapia Veladiano in La vita accanto, e  Accabadora di Michela Murgia, il romanzo che pone il lettore di fronte a delicate questioni etiche.  Nei primi posti  troviamo naturalmente i romanzi di genere: da quello sentimentale  (Nicholas Sparks, Sveva Casati Modigliani, Charlotte Link, Maria Venturi), al giallo e mistery  (Marco Malvaldi, Carlos Ruiz Zafon, Michael Connelly, Il cimitero di Praga di Umberto Eco).   

Oltre ai libri studio di carattere accademico, legati alla popolazione studentesca universitaria, ai classici richiesti soprattutto dagli studenti delle scuole superiori, risulta  alto il numero dei prestiti di libri di aggiornamento delle conoscenze scientifiche  (Darwinismo morale: da Darwin alle neuroscienze di Alessandra Attanasio), di orientamento sull’economia (I soldi in tasca: psicoeconomia della vita quotidiana di Paolo Legrenzi; Finanzacapitalismo: la civiltà del denaro in crisi di Luciano Gallino; Come si esce dalla società dei consumi: corsi e percorsi della decrescita di Serge Latouche), ma in particolare di quei testi la cui lettura testimonia un desiderio di partecipazione  e  cittadinanza consapevole (Costruire il nemico e altri scritti occasionali di Umberto Eco;  Adesso basta: lasciare il lavoro e cambiare vita: filosofia e strategia di chi ce l’ha fatta di Simone Perotti; Sulla lingua del tempo presente  di Gustavo Zagrebelsky; Basta poco: pensieri forti e gesti semplici per una nuova ecologia della vita quotidiana  di Antonio Galdo; Liberi e uguali: contro l’ideologia individualista di Nadia Urbinati; Vandali: l’assalto alle bellezze d’Italia di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo; La fabbrica dell’obbedienza: il lato oscuro e complice degli italiani di Ermanno Rea;  Promemoria: la storia d’Italia ai confini della realtà di Tangentopoli a oggi  di Marco Travaglio; Non per profitto: perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica  di Martha C. Nussbaum);  ma anche  testi non accademici di storia (Eroi viaggiatori: i Greci e i loro miti nell’età epica di Omero di Robin Lane Fox , filosofia (La questione morale  di Roberta De Monticelli), arte e storia locale.

Aumentano i lettori e aumentano i prestiti della Biblioteca Gambalunga smentendo dunque  la grande fuga dei lettori forti segnalata dall’Associazione degli editori. Secondo l’Istat,  nel 2011, in controtendenza rispetto al trend degli ultimi quattro anni,  c’è stata un’emorragia di settecentomila lettori forti, ovvero del 61,8% di coloro che leggono più di un libro al mese. Il dato è di difficile interpretazione, fra le ipotesi formulate vi sono la difficoltà di raggiungere  libri appetibili di fronte a un’offerta eccessivamente dilatata e spesso senza qualità, e forse l’orientarsi  verso gli e-book, vista  la vicinanza tra i 400.000  e-reader presenti sul mercato italiano e i numeri degli acquirenti  di libri perduti.

Il lavoro di consulenza, mediazione e ricerca della biblioteca si sta rivelando sempre più prezioso non solo per navigare in rete (dal 2012 le biblioteche romagnole  accedono all’immenso archivio della piattaforma MediaLibraryOnLine, costituito da audio, video, e-book, banche dati, quotidiani e periodici, oggetti di e-learning, collezioni iconografiche), ma anche per favorire l’incontro con  libri che in libreria si esauriscono alla prima ondata,   scrittori ed editori altrimenti  non recuperabili, a causa della struttura di un mercato editoriale fortemente condizionato dalla continua immissione di novità.  La biblioteca si conferma dunque quale luogo insostituibile per l’esercizio dei diritti di cittadinanza, per  accedere al godimento dei beni del sapere e della cultura.

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