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Cronaca

Allerta terrorismo, a Rimini implementate le barriere nel centro storico

Ulteriori 6 varchi vanno ad aggiungersi a quelli già allestiti lo scorso Natale per il rischio attentati

Alle sei postazioni di controllo degli accessi attualmente presenti (via Garibaldi, via Castelfidardo, via Bertani, via IV Novembre, via Giovanni XXIII, via Quintino Sella, Via Marecchia), il progetto messo a punto dall’Amministrazione prevede altri sei varchi elettronici distribuiti lungo la cerniera del centro storico. Le postazioni individuate, che potrebbero subire modifiche in previsione di nuovi sopralluoghi, sono state programmate per via Isotta degli Atti, via Fratelli Bandiera, via Santa Chiara, via Guerrazzi, via Castelfidardo e Corso d’Augusto (lato ponte di Tiberio).

“Il presidio e della tutela delle piazze cittadine e più in generale degli spazi pubblici e dei siti più frequentati dai cittadini e dai turisti è uno dei temi che tiene banco da quasi un paio d’anni - spiega l'assessore Jamil Sadegholvaad - da quando gli attentati di Parigi del novembre 2015 hanno portato l’Italia ad innalzare le misure di sicurezza antiterrorismo. L’ultimo drammatico episodio che ha sconvolto Barcellona e il mondo, ha riacceso l’attenzione sulla necessità di sviluppare strategie e soluzioni per far sì che i luoghi cosiddetti sensibili – i siti turistici e culturali, i luoghi di aggregazione, le piazze – siano sempre meno permeabili ai mezzi pesanti e ai veicoli, garantendo la massima accessibilità e sicurezza ai cittadini e ai visitatori. Oltre al posizionamento dei blocchi di cemento (i cosiddetti ‘new jersey’) e delle fioriere per impedire l’ingresso dei mezzi, tra gli accorgimenti che gli organi di sicurezza e le forze dell’ordine invitano a caldamente a mettere in pratica c’è l’ampliamento e il maggior controllo delle aree pedonali".

"Un’esigenza - sottolinea l'assessore alla Sicurezza - che spinge l’Amministrazione comunale a portare a termine il percorso già programmato di installazione dei nuovi varchi elettronici a presidio del centro storico, per cui si sta concludendo l’affidamento e che tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno porterà da sei a dodici le postazioni di controllo, tutte dotate di pannelli a messaggio variabile. E’ evidente che non basta ampliare le zone pedonali e monitorarle per essere immuni dai rischi legati a possibili attacchi terroristici di qualsiasi tipo, ma limitare gli ingressi nei luoghi più sensibili è un modo per agevolarne il controllo e quindi aumentare il livello di sicurezza degli stessi. Un’esigenza quindi che rafforza il percorso di tutela del centro storico, che con meno auto e più spazio per pedoni e ciclisti, non solo diventa più vivibile e meno inquinato, ma anche più sicuro. E’ un tema delicato, ma ormai quotidiano componente di ogni città d’Italia e del mondo. Già quest’estate, in diversi paesi dell’entroterra riminese, si potevano notare blocchi di cemento protettivi durante qualche festa o iniziativa o spettacolo. Voglio infine aggiungere una considerazione: a mio modo di vedere, nella prospettiva di una città come Rimini che con i numerosi interventi in corso in centro eleverà attrattività, flussi turistici e anche impatto estetico dei suoi luoghi e dei monumenti, forse bisognerà riflettere sull’opportunità di integrare nei contesti con soluzioni particolari i nuovi sistemi di sicurezza. Il dibattito che appare oggi sul Corriere della Sera in questo senso è un interessante stimolo”.

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