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Cronaca

Alpini e molestie, le femministe coniano "Oltre l'Adunata" e sono pronte a "invadere" piazza Malatesta

Il gruppo di Autodifesa Transfemminista ha invitato a portare il proprio contributo l'onorevole Giuditta Pini, Michela Cicculli, Lia Celi e Babs

Dopo la querelle con l'amministrazione comunale per via degli spazi non autorizzati, il gruppo di Autodifesa Transfemminista (composto da Non Una Di Meno Rimini, Pride Off e Casa Madiba) prosegue nel suo percorso "Oltre l'Adunata" e a fronte delle presunte molestie alle donne da parte degli Alpini rilancia con un nuovo appuntamento. Il gruppo ha convocato per giovedì (19 maggio) alle ore 18 un incontro pubblico presso Piazza Malatesta, attorno alla panca circolare.

"Oltre l'Adunata" sarà un incontro pubblico di confronto sul tema della violenza di genere in cui si discuteranno le politiche, si esprimeranno prospettive e si lanceranno proposte per incidere concretamente sul tema e organizzarsi per continuare a costruire collettivamente uno spazio. Il gruppo di Autodifesa Transfemminista ha invitato a portare il proprio contributo l'onorevole Giuditta Pini, Michela Cicculli, Lia Celi e Babs.

Giuditta Pini, deputata del Pd, è solita definirsi una "Parlamentare femminista emiliana"; ha fin da subito cercato di fare chiarezza e dare supporto "alle vittime di violenza presentando un'interrogazione parlamentare con altre 23 deputate al Ministro della Difesa Lorenzo Guerini e lanciando un esplicito appello sui social Non lasciamo da sole le donne di Rimini", spiega la nota stampa.

Michela Cicculli, non solo Consigliera Comunale di Sinistra Civica Ecologista del Comune di Roma, ma anche attivista della Casa delle Donne "Lucha y Siesta", toccherà il tema della città e della relazione tra corpi, scelte e spazio pubblico. Lia Celi, che si definisce "giornalista per caso, umorista per vocazione, riminese per un gran colpo di fortuna", è stata tra le prime persone a Rimini a riconoscere il contributo del nodo territoriale di Non Una Di Meno e "a riportare pubblicamente la goliardia degli alpini a una dimensione di violenza sistemica" dice Autodifesa Transfemminista.

Babs è un attivista transfemminista del Laboratorio Smaschieramenti di Bologna che lavora per decostruire la mascolinità dominante. In un contesto in cui si utilizza la naturalizzazione della violeza maschile pur di non mettere in discussione gli aspetti sociali e culturali, saprà mostrarci come, attraverso la destrutturazione di norme di genere opprimenti e repressive, possano proliferare le maschilità “altre”.

Perché più punti di vista e molteplici stimoli? "Perché i casi di violenza non sono episodi eccezionali e isolati e la violenza è un fenomeno che non è riducibile alla sola dimensione giuridica. Sono infatti la cultura e la società in cui viviamo ad essere profondamente sessiste e patriarcali: il machismo si respira in ogni ambito della vita fin dalla nascita, è parte dell’educazione che le persone ricevono in questo paese. Il modello di società è organizzato in base a questi dispositivi: basti pensare al welfare familistico che si regge interamente sulla figura femminile, il supporto non pervenuto alle madri, il gender pay gap, la discriminazione di genere nelle assunzioni".

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