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Cronaca

In 600 scatenati sulla pista da ballo, la polizia chiude discoteca

Gli agenti sono intervenuti nel corso del fine settimana all'Altromondo scoprendo che il locale era in piena attività con tanto di Dj in consolle e assembramento sotto al palco

Nuova chiusura per una discoteca riminese sorpresa a violare le normative anti-covid, dopo due pub e un locale da ballo, stoppati nei giorni scorsi, è arrivato il fermo anche per l'Altromondo Studios. Nel corso del fine settimana il persona dell'Ufficio Polizia Amministrativa e di Sicurezza della Questura si è presentato nella celebre discoteca dove, secondo il programma, era in corso un intrattenimento musicale con un cantante dal vivo. Gli agenti hanno accertato che all'interno del locale erano presenti circa 600 giovani, quasi tutti in piedi e senza mascherina, assembrati sotto al palco a ballare. Alla richiesta di spiegazioni, secondo quanto riportato dalla Questura, il gestore avrebbe dichiarato di non essere riuscito ad evitare la calca e a far rispettare le normative. Sono così scattate le sanzioni amministrative e, allo stesso tempo, la chiusura della discoteca per 5 giorni.

"Tutti i nostri clienti - ha spiegato il patron dell'Altromondo, Enrico Galli - erano entrati esibendo il green pass o il tampone e, ognuno, aveva il suo posto assegnato al tavolo. Per poter riaprire, infatti, abbiamo riempito la pista da ballo di tavoli e sedie in maniera tale che nessuno si alzasse e ballasse.Per un sacco di volte, poi, al microfono li abbiamo invitati ad indossare la mascherina ma a un certo punto si sono scatenati creando l'assembramento. E' assurdo che in questo momento si possa ballare abusivamente in ogni tipo di locale, tutti senza licenza, controlli e attrezzature adeguate, mentre in una discoteca che ha tutte le carte in regola questo sia vietato. Capisco le regole ma dovrebbero valere per tutti: o si chiude del tutto la movida o si permette ai locali notturni di lavorare. Sono molto demoralizzato per questa chiusura: ad agosto avevamo in programma alcune serate, tutte di intrattenimento e seguendo le regole anti-covid, per cercare di salvare il salvabile dal momento che sono oramai 12 mesi che non incassiamo nulla e abbiamo comunque delle spese da affrontare per sopravvivere. Adesso, però, non me la sento più di riaprire la discoteca".

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