Anche a Rimini si alza la voce della protesta contro il Green Pass
Con l’ufficializzazione del green pass obbligatorio le proteste dei giorni scorsi hanno iniziato a montare, culminando in una serie di manifestazioni
Prima in centinaia, poi sono diventati sempre di più. Al grido di "No al green pass" e "Libertà" un nutrito gruppo di persone ha manifestato sabato pomeriggio a Rimini contro il certificato verde che dal 6 agosto diventerà obbligatorio in Italia per svolgere alcune attività, con nuove regole e criteri per l'accesso a piscine, ristoranti, spettacoli e palestre e non solo.
Dopo il tam tam sui social, anche nel capoluogo rivierasco si è accesa la protesta di piazza contro l’istituzione dell’obbligo del green pass a partire dal 6 agosto, un provvedimento che conferma la linea del governo nei giorni in cui aumentano i casi e i focolai di coronavirus. E cioè, senza vaccino, tampone negativo o guarigione accertata, la vita sociale va necessariamente limitata per evitare altre chiusure. Il premier Mario Draghi lo ha detto senza mezzi termini giovedì sera, aggiungendo che “l’appello a non vaccinarsi è un appello a morire”. E con l’ufficializzazione del green pass obbligatorio le proteste dei giorni scorsi hanno iniziato a montare, culminando in una serie di manifestazioni.
"Che grande dispiacere vedere la manifestazione dei No Green Pass, No Vax e No Tutto a Rimini e in giro per le città - è la reazione del presidente del consiglio regionale, Emma Pettiti -. Illogica e contro la vera libertà: quella di tornare alla vita, alla socialità, alla piena sicurezza. Alle riaperture e alla crescita economica.Un vero peccato. Ancora di più sapere che dietro questa onda emotiva c'è anche una parte politica che se ne approfitta, agitando le persone contro un tesserino".
Immagine dalla pagina Facebook di Emma Petitti