In una settimana oltre 14mila nuovi casi nel riminese con una crescita del 95,5%
Al momento i positivi per la variante Omicron risultano essere il 61% del totale, la campagna vaccinale in provincia non è ancora arrivata a una copertura dell'80%
L'Ausl Romagna ha diffuso il bollettino con i dati dell'ultima settimana sull'andamento del Coronavirus nel suo territorio dal quale emerge un ulteriore rialzo senza precedenti della curve epidemica. Nel periodo dal 3 al 9 gennaio, che prende in considerazione i casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo, si sono registrate 39.243 positività (41%) su un totale di 95.815 tamponi (molecolari e antigenici). Si registra un deciso aumento dei nuovi casi in termini assoluti (+19.236). In totale sono ricoverati 463 pazienti, di cui 39 in terapia intensiva. Al momento i positivi per la variante Omicron risultano essere il 61% del totale. Considerando l’andamento dei nuovi casi, dei ricoveri totali , dei ricoveri in terapia intensiva e decessi da inizio pandemia si vede come a differenza delle ondate precedenti l’aumento considerevole dei nuovi casi delle ultime settimane non ha corrispondenza di ricoveri e decessi in egual modo, grazie alla diffusione della vaccinazione
La situazione nella provincia di Rimini vede la curva epidemica che registra ancora una nuova impennata rispetto alla settimana scorsa e, in Romagna, risulta continuare a essere la maglia nera per numero di contagi. Nel periodo analizzato dall'Ausl si sono avuti nuovi 14154 casi positivi (erano 7237 la scorsa settimana) con una crescita del 95,5% così distribuiti: nel distretto riminese che conta un'incidenza di 3813 malati ogni 100mila residenti mentre la zona sud ha un'incidenza di 3964 malati ogni 100mila residenti.
La situazione dei ricoveri, rispetto alla precedente rilevazione, ha avuto una nuova crescita del 26,5%: sono infatti 463 i pazienti che si trovano ricoverati nei reparti Covid (366 la scorsa settimana) ai quali si aggiungono altri 60 in terapia sub-intensiva (stesso dato della scorsa settimana) e 39 in Terapia intensiva (27 la scorsa settimana). Risulta del tutto evidente come questo aumento, abbia un andamento decisamente attenuato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, grazie alla diffusione della vaccinazione. In particolare i ricoveri ordinari sono 2 volte inferiori e si registra un numero di decessi 4 volte inferiore. Nell'ultima settimana sono cresciuti i decessi per Covid: 38 quelli registrati in Romagna di cui 13 nella provincia di Rimini che portano il totale dall'inizio dell'epidemia a 1164.
Al momento nella provincia di Rimini risultano 92 sanitari dipendenti Ausl e 9 convenzionati, pari all'1,9% del personale sospesi per non aver voluto effettuare la vaccinazione. Sul fronte della scuola, in provincia di Rimini risultano in quarantena gli alunni di 10 classi: 3 nella fascia 0-3 anni, 3 nella scuola d'infanzia e 3 in quella primaria e 1 alle superiori. Allo stesso tempo risultano 6 focolai attivi: 4 in case di riposo e 2 in strutture ospedaliera.
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, i dati del riminese indicano che ad aver completato il ciclo per la copertura è il 79% della popolazione, il dato più basso di tutta la Romagna con le altre province che hanno abbondantemente superato l'80%. Nel dettaglio, il 95% degli over 80, dell'89% per la fascia 70-79, del 84% per la fascia 60-69, del 80% per la fascia 50-59, del 74% per la fascia 40-49, del 71% per la fascia 30-39, del 76% per la fascia 20-29 e del 67% per la fascia 12-19.
I vaccinati da meno di 5 mesi o che hanno effettuato la dose booster sono i più protetti; i non vaccinati hanno un rischio di: infettarsi che va da 2,4 volte di più rispetto ai vaccinati da più di 5 mesi, a 3,4 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro 5 mesi, fino ad arrivare a 7,8 maggiore quando confrontati con i vaccinati che hanno ricevuto la dose booster. Essere ricoverati in ospedale di 5,4 volte maggiore in confronto ai vaccinati da > 5 mesi, 6,4volte maggiore rispetto ai vaccinati entro i 5 mesi, fino ad arrivare a 9 volte di più in coloro che hanno ricevuto la dose booster. Tale dato regionale viene confermato anche in Ausl della Romagna dove i non vaccinati hanno: un rischio di acquisire l'infezione da SARS CoV-2 di 2,5 volte di più rispetto ai vaccinati da più di 5 mesi, 3,5 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro 5 mesi e oltre 9 volte maggiore quando confrontati con i vaccinati che hanno ricevuto la dose booster. Un rischio essere ricoverati in ospedale per COVID di 6,5 volte maggiore in confronto ai vaccinati da > 5 mesi, 5,8 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro i 5 mesi, fino ad arrivare a 35 volte di più in coloro che hanno ricevuto la dose booster.
“Come ci si aspettava la curva dell’epidemia sale ancora - commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna. - I dati settimanali confermano infatti un ulteriore balzo dei contagi su tutto il territorio romagnolo. Di pari passa cresce anche l’occupazione dei posti letto covid, soprattutto nei reparti di degenza ordinaria. Lo scenario però è migliore rispetto alle ondate precedenti. L’aumento considerevole dei nuovi casi nelle ultime settimane non ha corrispondenza di ricoveri e decessi in egual modo, grazie alla diffusione della vaccinazioni. Il livello di ospedalizzazione è quindi notevolmente più contenuto, anche se, con il virus che corre a ritmi così sostenuti, siamo pronti in caso di necessità ad aumentare i posti letto da dedicate ai malati covid che necessitano di cure ospedaliere. La sfida sarà cercare di mantenere il non facile equilibrio tra servizi e spazi dedicati ai pazienti covid e attività ordinaria. Il livello di guardia insomma resta alto, siamo preoccupati ma non allarmati. Confidiamo nelle ultime misure messe in campo dalla Regione e dal Governo per contenere l’impatto determinato dall’avanzata di Omicron. La possibilità di effettuare gratuitamente il tampone rapido di fine isolamento e quarantena nelle farmacie del territorio che ringrazio per il prezioso supporto che ci hanno dato fin dall’inizio della pandemia e più che mai a partire da questi giorni, sarà certamente di grande aiuto. Sul fronte vaccinale, con l’introduzione dell’obbligo vaccinale per tutti i cittadini over50 e la certificazione rafforzata sempre più indispensabile, speriamo in un aumento della copertura vaccinale in tutte le fasce di età. Cosa che è davvero necessaria, anche per ridurre i ricoveri che ricordiamo continuano a riguardare in prevalenza persone non vaccinate”.