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Cronaca Riccione

Dramma in piscina, il 21enne annegato dopo aver soccorso la cugina in difficoltà

Gli amici ricordano Diongue Madiaye: "Era un ragazzo d'oro e gran lavoratore", i compagni di squadra si attivano per una raccolta fondi da devolvere ai famigliari del giovane

Una tragedia che ha sconvolto tutti la scomparsa di Diongue Madiaye, il 21enne originario del Senegal annegato giovedì pomeriggio nella piscina del Grand Hotel di Riccione sotto gli occhi degli amici. A ricordarlo è Pietro Vagni, presidente del Mulazzano 82 dove il ragazzo ha militato nelle ultime due stagioni: "Era un buono e bravo ragazzo - spiega. - Giocava con noi da due anni anche se, col Covid, siamo rimasti fermi per parecchio tempo. A portarlo nella nostra squadra era stato un altro calciatore con cui era molto amico, Mamadou Fall, e questa tragedia ci ha sconvolti. Noi lo chiamavamo Jhon e, a quasi tutte le partite, era accompagnato dalla sua ragazza. I suoi compagni di squadra, appena hanno saputo della sua scomparsa, si sono attivati per una raccolta fondi da devolvere alla famiglia". "Ieri - aggiunge il suo amico Mamadou Fall - aveva appena finito di lavorare al Mondoconvenienza di Rimini dove si occupava del montaggio dei mobili e, con gli amici e alcuni parenti, era andato a rinfrescarsi alla piscina. Sua cugina, poco prima della tragedia, si era sentita male in acqua ed era stato proprio Diongue ad aiutarla a tornare a terra. Probabilmente per lo sforzo ha avuto dei crampi e, senza che nessuno se ne accorgesse, è finito sott'acqua".

Secondo quanto ricostruito, infatti, intorno alle 14 il 21enne si trovava nella vasca del Grand Hotel di Riccione quando gli amici si sarebbero accorti che era sparito. Sono stati loro a vederlo sul fondo della piscina e a tuffarsi per recuperarlo e portarlo sul bordo quando era già in stato di incoscienza. E' scattato l'allarme con le prime manovre di rianimazione mentre è stato chiesto l'intervento del 118 coi sanitari che sono accorsi con ambulanza e auto medicalizzata. Il personale di Romagna Soccorso ha lavorato duramente per cercare di strappare alla morte il ragazzo con il suo cuore che, in un primo tempo, aveva dato segni di ripresa tanto che dopo essere stato stabilizzato era stato trasportato d'urgenza all'Infermi di Rimini anche se in condizioni critiche. Nonostante la corsa a sirene spiegate verso il nosocomio riminese, una seconda crisi ha colpito il 21enne e nonostante tutti gli sforzi il suo cuore non ha ripreso a battere e il medico non ha potuto far altro che dichiararne il decesso. 

Alla piscina del Grand Hotel sono intervenuti i carabinieri di Riccione per gli accertamenti del caso. Al momento sono in corso gli approfondimenti per capire se il servizio di salvataggio fosse attivo o meno e, allo stesso tempo, se vi siano stati dei profili di responsabilità penale da parte della gestione dell'impianto. Il pubblico ministero, Paolo Gengarelli, ha disposto l'autopsia sulla salma del ragazzo mentre i militari dell'Arma hanno ascoltato i presenti nella piscina per ricosturire quanto accaduto. Tra le 12 e le 15, infatti, la piscina non sarebbe aperta al pubblico, come si evince da un cartello con gli orari affisso all’ingresso. Una circostanza, quella del tuffo in orario proibito, così come la dinamica, ancora da accertare nel dettaglio.

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