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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

A 6 anni dalla morte Don Oreste Benzi continua a evangelizzare su smartphone

Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, in occasione del 6° anniversario della morte del fondatore, annuncia alcune novità per vedere e sentire don Benzi su computer o smatphone.

"Sono passati 6 anni dalla morte di don Benzi ma lui continua a parlarci, a provocarci, a stimolare la nostra conversione, ora anche attraverso le nuove tecnologia". Lo dichiara Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, annunciando l’uscita, in occasione del 6° anniversario della morte del fondatore, di alcune novità per vedere e sentire don Benzi su computer o smartphone.

Una “app” realizzata da Valter Toni, grafico ed esperto di comunicazione, ripropone in versione digitale la mostra “Don Oreste. Amare sempre!” allestita a Rimini in occasione del primo anniversario della morte di don Oreste e che da allora si sposta di città in città per continuare a raccontare il carisma di questo sacerdote e i frutti nati dal suo amore per Gesù e per i poveri. Oltre alle immagini e ai testi della mostra, l’app offre in più la possibilità di visualizzare brevi video abbinate alle diverse fasi della vita del Don. L’app è scaricabile gratuitamente sia su iPhone o iPad (si scarica da iTunes) che su cellulari e tablet che utilizzano il sistema operativo Android (si scarica dal Play Store di Google).

Altra novità è il Pane Quotidiano digitale. Nato nel 2001 per soddisfare il bisogno di avere a portata di mano le letture proposte dalla liturgia del giorno, commentate da don Benzi, il libretto è arrivato ormai ad una tiratura di oltre 40 mila copie, diffuse sia tramite abbonamento che nel circuito delle librerie cattoliche. Ora è possibile acquistare sul Play Store di Google la versione epub di Pane Quotidiano – realizzata da Fabio Succo, informatico oggi papà di casa famiglia – leggibile su smartphone o al computer. Il programma di lettura consente tra l’altro la ricerca all’interno del testo e la lettura automatica ad alta voce: una grande opportunità per le persone non vedenti e con difficoltà motorie.

Novità anche sul canale Youtube della Comunità Papa Giovanni XXIII – audiovisiviapg23 – dove si può visionare un video dedicato da don Benzi con interventi e aneddoti raccontati da personaggi famosi che lo hanno conosciuto, come Bruno Vespa, Paola Saluzzi, Lorena Bianchetti,  oltre a vari esponenti del mondo ecclesiale. "Siamo certi che don Oreste apprezzerebbe questi nuovi strumenti – commenta Ramonda –. Pur avendo quell’immagine da prete d’altri tempi, lui aveva una capacità straordinaria di cogliere le opportunità offerte dalle novità tecnologiche per arrivare al maggior numero possibile di persone da coinvolgere nella costruzione di una nuova società".

I NUMERI DELLA STRUTTURA - Oltre 500 strutture di accoglienza con 41.000 persone che “siedono a mensa” in questa rete di condivisione con gli ultimi sparsa nei cinque continenti. Sono alcuni dei numeri contenuti nel Report “Un anno con gli ultimi” diffuso dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in occasione del 6° anniversario della morte del fondatore don Oreste Benzi, che ricorre il 2 novembre.  

A 40 anni dalla loro fondazione, le case famiglia in Italia sono oggi 251 (323 se aggiungiamo le case di pronta accoglienza e altre strutture di accoglienza di tipo familiare) mentre 90 sono quelle attive in altri 21 Stati del mondo, con nuove aperture previste in Nepal, in Iraq, in Grecia, in Messico. Sono 688 le nuove accoglienze nelle sole strutture residenziali presenti in Italia nel corso del 2012, segno di una capacità di risposta che non tende ad affievolirsi ma anzi sa cogliere i bisogni emergenti.

Un dato che emerge anche dalla tipologia delle accoglienze. Su 2.084 accolti ben 189 sono immigrati extracomunitari, 176 immigrati vittime di tratta e sfruttamento, 420 provenienti da situazioni di emarginazione generica frutto anche dell’emergere di nuove povertà. 67 le realtà di accoglienza della Comunità solo nella provincia di Rimini dove nel corso del 2013 la Comunità ha rilevato anche la scuola materna della Grotta Rossa e ha aperto un polo artistico e ricreativo vicino alla parrocchia “La Resurrezione”.

Dal report emerge anche la latitanza dello Stato sociale nell’affrontare i bisogni emergenti. «Quasi un’accoglienza su due in Italia non è coperta da rette» e anche dove le rette attivano «il ritardo medio con cui gli enti pubblici pagano è di 278 giorni». «È una situazione che ci mette in seria difficoltà sul piano economico ma soprattutto profondamente ingiusta – denuncia Giovanni Ramonda, responsabile generale dell’associazione –. Ogni giorno bussano alle nostre porte persone e intere famiglie, che continuiamo ad accogliere facendo leva sul volontariato e sulle offerte che riceviamo, mentre i nostri parlamentari non riescono a tagliare stipendi e pensioni scandalose, ad abbattere i privilegi, a tassare il lusso e ad eliminare lo spreco, per dare ai più deboli almeno il necessario per potersi risollevare».

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