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Cronaca Morciano di Romagna

Antenna Wind Tre di via XXV Luglio, Morciano impugna la decisione davanti al Presidente della Repubblica

L'amministrazione ha infatti ritenuto che la Conferenza dei servizi nell’autorizzare l’installazione dell’antenna non abbia tenuto in debita considerazione gli interessi pubblici

A seguito della delibera di incarico assunta dalla Giunta comunale il 29 luglio, nei giorni scorsi è stato formalmente sottoscritto il mandato per l’impugnazione davanti al Presidente della Repubblica del provvedimento rilasciato dallo Sportello unico delle Attività Produttive della Unione della Valconca con il quale è stata autorizzata l’installazione di una nuova stazione Radio Base in via XXV Luglio. Il Comune ha infatti ritenuto che la Conferenza dei servizi nell’autorizzare l’installazione dell’antenna non abbia tenuto in debita considerazione gli interessi pubblici cui il Comune stesso è vocato. Si rammenta, infatti, in sede di conferenza di servizi l’amministrazione procedente deve effettuare una valutazione conclusiva, tenendo conto delle posizioni maggioritarie prevalenti, cioè delle posizioni che, espresse in conferenza, hanno un 'peso specifico' superiore alle altre per l’importanza degli interessi tutelati in relazione al caso concreto e al risultato collegato del procedimento in esame. Tale valutazione è stata omessa da parte dell’Unione della Valconca.
Inoltre, la posizione di dissenso espressa dal responsabile del Servizio Edilizia Privata ed Urbanistica in sede di Conferenza di servizi, chiamata alla cura dell’interesse qualificato sopra richiamato, non è stata correttamente ponderata nel bilanciamento degli interessi effettuato dall’amministrazione procedente.

Con riferimento al comunicato diramato in data 11 agosto dal comitato 'No Antenne' di Morciano di Romagna, l'amministrazione comunale tiene ad evidenziare come non fosse possibile ricorrere al Tar per chiedere la sospensione di un atto già sospeso con il ricorso alla Presidenza del Consiglio (azione promossa dal Comune il 2 aprile), mentre il ricorso al Presidente della Repubblica è previsto tra il 60esimo e il 120esimo giorno successivo alla notificazione o piena conoscenza del provvedimento. Si precisa, inoltre, che in applicazione di quanto disposto dall’art. 37 del Decreto Legge n. 23/2020, risultano ancora in essere i termini per il ricorso al Presidente della Repubblica per l’impugnazione del provvedimento autorizzativo di cui trattasi i quali spireranno il 31 agosto prossimo.

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