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Cronaca

"Per un mondo più pulito torna in vita zio Benito": arriva la condanna in tribunale

Il "Vichingo" ritenuto colpevole di aver fatto propaganda, nel gennaio di quest'anno aveva tappezzato Rimini di manifesti che inneggiavano a Benito Mussolini

E' stato ritenuto colpevole dal gip, e condannato con pena sospesa a pagare 4625 euro, Davide Fabbri (il Vichingo) accusato di apologia del fascismo. La vicenda risale allo scorso gennaio quando, nel centro storico di Rimini, diversi manifesti con l'immagine di Benito Mussolini e lo slogan "Per un mondo più pulito torna in vita zio Benito". Immagini che avevano creato sconcerto in città tanto che, in quella occasione, era intervenuto anche il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. “Ora, al di là che l’apologia di fascismo è ancora un reato punito dalla legge e una violazione della Costituzione – commenta – e considerato che Rimini è Medaglia d’Oro per la Resistenza e simili gesti sono un’offesa prima di tutto per la città e per la comunità riminese, il mio commento sull’episodio potrebbe orientarsi verso un semplice ‘la mamma dei cretini è sempre incinta’ oppure parafrasando la rima baciata dei fascisti autori del manifesto, ‘per un mondo più pulito, il fascista col carcere va punito’“.

Il gip, nell'emettere il decreto penale di condanna, ha applicato la Legge Scelba attuativa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione che punisce chi organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista. Davide Fabbri, che rischiava fino a 6 mesi di reclusione ha commentato: "Mi vogliono zittire perché denuncio da tanti anni a Rimini e in tutta l'Emilia Romagna le malefatte di chi governa. Mi dichiaro innocente da queste accuse".

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