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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Area stazione, inizia la rivoluzione che aprirà il lato mare: nasce la città del futuro

Tra gli interventi in progetto la creazione della grande piazza pubblica, l'abbattimento della palazzina Iat, un polo didattico e uno sportivo

"Era un sogno e oggi diventa realtà. Il 2019 è l'anno dei grandi cantieri e inizia anche la rivoluzione nell'area della stazione", afferma con orgoglio il sindaco Andrea Gnassi che annuncia l'approvazione del Protocollo tecnico d'Intesa tra Comune di Rimini, Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., FS Sistemi Urbani S.r.l. e Regione Emilia Romagna con cui avvio la riqualificazione delle aree della stazione ferroviaria insieme di altri interventi a completamento della funzionalità urbana. E' il frutto dell'elaborazione del Piano strategico da cui è nato il Masterplan della città.

“E’ un’occasione straordinaria per ricucire, rigenerare, creare quel link tra parte a mare e centro che probabilmente non è mai esistita – spiega il primo cittadino, affiancato dall’assessore al Territorio Roberta Frisoni e dalla dirigente Chiara Dal Piaz – perché l’area stazione, una volta avviati i lavori tra pochi mesi del parco del mare, è l’altra area strategica per completare il ciclo di rinnovamento per Rimini. Un risultato che non nasce a caso ma frutto delle scelte strategiche fatte negli anni per giungere alla rigenerazione di un’area di 120mila mq nel cuore della città che non servirà solo ad ospitare treni e servizi ferroviari ma accessibilità e servizi strategici di una città moderna. Quella che andremo a realizzare sarà una vera e propria “Città della Città” con la funzione di collegare il centro storico con la nostra marina, ad iniziare già nei prossimi mesi del 2019 con la grande piazza urbana che dai binari si aprirà all’ingresso alla città e che pensiamo di dedicare per una serie di valori simbolici della sua figura e opera proprio a Don Oreste Benzi".

Al via il progetto di riqualificazione dell'area della stazione ferroviaria

Gli interventi

Tra 2019 e 2021 vedranno man mano il battesimo, su un'area complessiva di oltre 12 ettari, una nuova piazza di accesso alla città intitolata a don Oreste Benzi, il sottopasso centrale della stazione con lo sfondamento verso zona mare, miglioramento del sottopassaggio ciclo-pedonale del parco Ausa e riqualificazione di quello del grattacielo. E ancora, la nuova "Casa Comune", la sede unica degli uffici comunali, un nuovo polo didattico, sportivo, creativo e culturale, un nuovo insediamento a prevalenza residenziale di oltre 15.000 metri quadrati (di cui almeno 3.000 riservati all'housing 4.0) rispetto a una previsione del Prg di 45.000 metri quadrati di "colata di cemento".

"Non è un annuncio, partono i lavori", sottolinea alla stampa il sindaco Andrea Gnassi, con l'"obiettivo generale" di riqualificare tutta un'area sottoposta a degrado e trasformarla nella "città della citta'", una grande area "link" tra mare e centro storico, tra capolinea del Metro costa, capolinea dei bus e binari. Si parte subito, ribadisce il primo cittadino, dalla nuova piazza che prenderà il posto delle bici abbandonate, della fatiscente palazzina comunale che sarà abbattuta come il vecchio parcheggio. E una volta "arrivati ci si sentirà in Europa". Tra 2019 e 2020 partiranno anche i lavori del sottopasso centrale e della stazione lato mare, "una grande notizia per la città"; del sottopasso ciclopedonale del parco Ausa e di quelle del grattacielo. Per "un investimento di Ferrovie di 15-16 milioni di euro.
Molto attiva sul progetto di riqualificazione è l'assessore alla Mobilità, Roberta Frisoni: "Facciamo la città del futuro adesso. Rimini diventerà come le città con la mobilità più sostenibile d'Europa", commenta. Mentre il progetto di housing, aggiunge, rappresenta una "innovazione forte e sperimentale, con tanto verde per una città resiliente, che fara' da guida aa altri interventi". Mentre già si pensa a una nuova via d'accesso per la stazione.

 Ci sono poi gli interventi di seconda fase a partire dall'Urban city center, la "Casa Comune", la nuova sede unica degli uffici che Gnassi immagina in vetro, completamente trasparente e con stanze open space. "Se Milano ha il bosco verticale, noi avremo quello tecnologico, un edificio autosufficiente dal punto di vista energetico". Si accenderà un mutuo le cui rate saranno finanziate dal risparmio di un milione di affitti e di 900mila euro di spese di gestione. L'obiettivo è avere le ruspe nel 2020, "si corre, Italia permettendo". E una quota parte andrà nella realizzazione del polo didattico, sportivo e culturale, e nell'ampliamento del parco. Per il polo sarà coinvolto il privato. A partire dal Ceis che in zona ha l'asilo svizzero. Infine il nuovo insediamento residenziale, realizzato da Rfi e messo sul mercato, dove già c'è una superficie occupata, da circa 15mila metri quadrati, con 3mila di edilizia residenziale sociale, che preveda prezzi calmierati e sconti sulle tasse "in cambio" di un uso responsabile. Coinvolti nella riqualificazione anche il dopo lavoro ferroviario e gli uffici della Polfer. Gnassi chiude con un "appello" al nuovo questore per un maggior controllo dell'area della stazione specie di notte e un saluto al suo predecessore che va a ricoprire un alto incarico proprio nella Polfer: "Mi auguro organizzi iniziative e controlli".

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