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Cronaca

Più aree verdi nel Parco del Mare: dal ministero i fondi per l’inserimento di essenze, arbusti e piante

Programma sperimentale pensato per favorire la pianificazione a livello locale di interventi green e blue e fronteggiare le conseguenze del global warming

Le aree verdi rappresentano uno tra gli strumenti in grado di mitigare gli effetti del cambiamento climatico nelle città. Con questo obiettivo il Comune di Rimini ha predisposto nel 2021 un piano di azioni diffuse sul territorio dal valore di circa 686mila euro, finanziate attraverso le risorse messe a disposizione dal Ministero della transizione ecologica nell’ambito di un programma sperimentale pensato per favorire la pianificazione a livello locale di interventi green e blue e fronteggiare le conseguenze del global warming.

Un investimento che ha permesso anche di potenziare le opere a verde del Parco del Mare, il progetto di naturalizzazione del watefront che ha nella sostenibilità uno dei suoi aspetti qualificanti. Tra gli interventi candidati al bando ministeriale e completati dall’Amministrazione rientra il potenziamento opere a verde nei tratti 3 (lungomare Murri) e 8 (lungomare Spadazzi) del Parco del Mare, con l’inserimento di essenze, arbusti e piante, con il recupero di aree permeabili e la realizzazione di aree verdi ombreggianti di comfort urbano. Interventi che hanno consentito di completare la riqualificazione dei tratti, per un valore complessivo di 380mila euro. Gli interventi sono stati realizzati tenendo conto della resistenza alla salsedine, dell’esposizione ai venti, integrandosi agli elementi architettonici con cui si fondono.

Il progetto fa parte della serie di azioni che l’Amministrazione sta adottando in tema di climate change e di adattamento degli spazi urbani nell’ottica di una sempre maggiore sostenibilità ambientale. Il Parco del Mare ha nella resilienza ai cambiamenti climatici uno dei suoi cardini progettuali, valore riconosciuto anche dall’Unione Europea: questo attraverso oltre che all’inserimento del verde e all’eliminazione delle aree cementate, anche attraverso l’innalzamento della quota del lungomare dove necessario, andando così a limitare i rischi delle piogge torrenziali e della ingressione marina.

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