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Cronaca

Arlotti (Pd): "il progetto del parco eolico di Poggio Tre Vescovi va fermato"

L'onorevole riminese ritiene che l'opera "va in una direzione completamente antitetica alla necessità di tutelare, valorizzare e promuovere il territorio"

 Il progetto del parco eolico di Poggio Tre Vescovi va fermato. E’ ciò che chiede l’interrogazione presentata dal deputato PD riminese Tiziano Arlotti alla Presidenza del Consiglio dei ministri e ai ministri dell’Ambiente Gian Luca Galletti e dei Beni culturali e Turismo Dario Franceschini. “Il progetto del parco eolico va in una direzione completamente antitetica alla necessità di tutelare, valorizzare e promuovere il territorio interessato dal punto di vista ambientale, naturalistico, idrogeologico, della sicurezza del territorio, turistico, storico-culturale – osserva Arlotti -. Va ricordato che si tratta di un territorio che è meta di un considerevole flusso turistico, con quasi 200mila presenze rappresentate in larga parte da stranieri attratti dalle opportunità di turismo esperienziale, da strutture ricettive di grande significato storico e ambientale, dalla valenza paesaggistica, dalla possibilità di fare escursionismo e sport all'aria aperta in un territorio in cui la natura è fondamentale”.

“Nelle zone interessate dal progetto del parco eolico è stato avviato tra l'altro il progetto "Montefeltro vedute rinascimentali" – continua il deputato – e parte dell’area è ricompresa nel recentemente costituito GAL Valle del Conca e del Marecchia, in provincia di Rimini, che terzo classificato al bando della Regione Emilia-Romagna per i finanziamenti, ha fra i propri obiettivi la valorizzazione del paesaggio e della sua unicità”.

Ricostruendo l’iter della vicenda, Arlotti evidenzia che il progetto porterebbe a realizzare il più grande impianto onshore d’Italia e il secondo in Europa, in una fascia di quasi 5 km in una zona montana di grande valore ambientale e paesaggistico, ad alta vocazione turistica, e ricorda che già la Presidenza del Consiglio dei ministri aveva dato parere negativo per i rilevanti gli impatti sul paesaggio, sulla vegetazione e la fauna, sull’assetto idrogeologico dei terreni interessati, sia durante la fase di cantiere che a fine lavori, così come per la carente sostenibilità ambientale ed economica, e le insufficienti misure di mitigazione e compensazione. "I Comuni non possono pensare di fare cassa in questo modo. Vanno trovati strumenti gestionali che facciano invece delle Unioni e delle fusioni un punto di forza". Il deputato chiede quindi quale sia lo stato dell'iter autorizzativo del progetto e quali nel dettaglio le caratteristiche tecniche, visto che Regione Emilia-Romagna e Mibact hanno chiesto nuova documentazione. Ma soprattutto Arlotti chiede “se, dato quanto illustrato sopra, non si ritenga opportuno fermare il progetto, anche alla luce dei pareri negativi già espressi dagli enti competenti e dei possibili impatti negativi sull’ambiente e sul paesaggio”.

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