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Cronaca Verucchio

Dopo l'arresto cardiaco, salvato dal volontario della Cri. "Ognuno di noi ha un angelo, Andrea è il mio"

Salvatore Para è ricovertato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale. "Non appena sarò dimesso desidero conoscere quel ragazzo. Mi ha salvato la vita. E' un esempio, va ringraziato pubblicamente"

“Si dice che ognuno di noi abbia un angelo, Andrea è il mio. E non appena esco dall’ospedale voglio incontrarlo di persona per dirgli grazie”. Inno alla vita. Una storia a lieto fine. Di quelle che ti fanno guardare al mondo con il sorriso e la speranza. Salvatore Para, l’uomo salvato grazie al defibrillatore del Bar Sport di Santa Giustina dopo un arresto cardiaco, parla da un letto del reparto di terapia intensiva dell’ospedale. Sta meglio, si è ripreso. Dovrà solo affrontare tutti i controlli del caso. “A parte il dolore alle costole, dovute dal massaggio cardiaco, per il resto sto bene”.

Grazie a un angelo che si chiama Andrea Castaldo, giovane volontario di 21 anni della Cri, che con estrema umiltà ha raccontato a RiminiToday di aver semplicemente “fatto il mio dovere”. Suo il primo intervento decisivo, con l'ausilio del Dae, per far tornare a battere il cuore dell'uomo in attesa dell'arrivo dell'ambulanza. “Ha avuto una freddezza e una lucidità impressionante – racconta Salvatore dall’ospedale -, gli ho mandato un messaggio e quando uscirò dall’ospedale desidero incontrarlo, chissà che possa nascere un’amicizia”. Salvatore è molto conosciuto in paese, è stato candidato consigliere alle ultime elezioni, è dirigente dell’Asd Villa Verucchio che milita in Seconda Categoria. “Andrea è il mio angelo perché anche io ho fatto i corsi di primo soccorso, so cosa vuol dire la differenza tra esercitazione su un pupazzo o trovarti nella realtà in caso di necessità”.

Salvatore continua a ripetere di non aver mai avuto prima alcun tipo di problema cardiaco. E nel 2018 ha anche corso la Maratona di Rimini, dopo essere dimagrito di 40 chili. “Mentre ero alla guida ho capito che mi stavo sentendo male – Salvatore ricostruisce quegli attimi -, quando sono arrivato all’altezza del bar ho cercato di fermare la macchina ma sono crollato. Un grazie va anche alla mia compagna, Katiuscia Castagnoli, perché ha avuto degli ottimi riflessi ed è stata pronta a tirare il freno a mano per limitare l’impatto. Dopo non ricordo più nulla, mi ricordo solo di essermi svegliato ed ero sull’ambulanza”.

Dopo essere stato salvato, il pensiero continua ad andare ad Andrea. “E’ un ragazzo e credo debba essere d’esempio per tutti i giovani. E’ solo grazie alla sua attività di volontario che possiamo raccontare ora questa storia. Per questo motivo ho una semplice richiesta, Andrea può essere di stimolo per le nuove generazioni, sarebbe molto bello un riconoscimento pubblico, magari da parte del consiglio comunale”, conclude Salvatore.

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