rotate-mobile
Cronaca

Asili nido e graduatorie d'attesa, lo sfogo di una mamma: "Senza una soluzione dovrò licenziarmi"

Quando per una mamma lavorare diventa un'impresa: “Ho appena trovato un impiego lavorativo, ma rischio di dovermi licenziare perché non si trova una soluzione per l’accesso di mia figlia all’asilo nido”

“Ho appena trovato un impiego lavorativo, ma rischio di dovermi licenziare perché non si trova una soluzione per l’accesso di mia figlia all’asilo nido”. E’ questo lo sfogo di una mamma, la sua è una famiglia numerosa con quattro figlie. Il marito lavora a tempo pieno, nella pubblica amministrazione. Le altre bambine sono più grandi e frequentano già le scuole medie ed elementari. Ora che anche lei ha trovato un nuovo lavoro per contribuire ad aiutare la sua famiglia, si ritrova però a fare i conti con una corsa ad ostacoli: “La verità è che ci siamo sentiti un po’ soli, le famiglie dovrebbero essere aiutate in maniera differente rispetto a come invece accade”.

L’iscrizione al nido della piccola risale allo scorso mese di gennaio. Allora la mamma ancora non lavorava e perciò è stata esclusa dalle graduatorie nel Comune di Rimini “nonostante con quattro figli a carico e senza parenti nelle immediate vicinanze”. Ad agosto la svolta lavorativa, l’assunzione e l’inizio del lavoro dalla metà di settembre. “Ad agosto, quando mi si è presentata questa opportunità, abbiamo subito chiamato l’ufficio Istruzione del Comune – spiega la mamma -, per spiegare la situazione, ma ci è stato risposto picche. Abbiamo anche chiesto se si poteva modificare la graduatoria, in virtù di questa novità lavorativa, nulla da fare”.

LA RISPOSTA DEL COMUNE - "Pronti alla stipula della convenzione con i nidi privati"

Ci sarebbe l’opportunità del nido privato, con successivo rimborso. “Peccato però che i tanto annunciati rimborsi non sono immediati, viene chiesto un anticipo di almeno due rette oltre all’iscrizione, così in realtà senza sborsare subito una cifra molto ingente una soluzione non si trova. E quando parliamo di cifra ingente vuol dire minimo 1.200 euro, con 500 euro di costo mensile, il più basso che abbiamo trovato. E per almeno due mesi, nella migliore delle ipotesi, niente rimborsi. A questo punto non so cosa farò, ma senza una soluzione rapida sarò costretta a lasciare il lavoro. Per il momento mi sta aiutando un’amica, ma non può essere questa l’organizzazione. La mia vuole essere una testimonianza di quanto può diventare difficile gestire una famiglia per una mamma che decide di lavorare”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Asili nido e graduatorie d'attesa, lo sfogo di una mamma: "Senza una soluzione dovrò licenziarmi"

RiminiToday è in caricamento