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Cronaca

Partite a tennis durante la malattia, poliziotto condannato per assenteismo

L’agente, in forza alla Polaria, era finito nel mirino della Procura della Repubblica e filmato mentre giocava sulla terra rossa

E’ stato condannato a 9 mesi, con la sospensione della pena, l’agente in forza alla Polaria di Rimini ritenuto colpevole per falso ideologico di 2 certificati medici che aveva presentato per non recarsi al lavoro. Difeso dall'avvocato Massimiliano Orrù, l'imputato è stato però assolto dalle accuse di truffa ai danni dello Stato, uso di certificati falsi e per 6 degli 8 che aveva presentato. L’uomo, un 48enne, era stato arrestato nel dicembre del 2017 dopo essere finito nel mirino della Procura della Repubblica che aveva aperto un fascicolo nei suoi confronti nell’ambito di un’indagine coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani, sull’assenteismo dal posto di lavoro. Secondo l’accusa il poliziotto aveva simulato diverse patologie dovute a cause di servizio ottenendo, così, lunghi periodi di malattia con l’obiettivo di essere pensionato anzitempo e ottenere anche un indennizzo economico da parte del Ministero. Grazie a questo escamotage, il 48enne aveva mantenuto il proprio stipendio pur in assenza dal lavoro.

Il poliziotto era infatti rimasto assente per lungo tempo nell’anno 2015, a causa di patologie legate alla schiena. Qualcuno però aveva scoperto che durante questo periodo, andava a giocare a tennis o a suonare il basso con la band. Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani, l’avevano addirittura ripreso con le telecamere mentre giocava le partite, nonostante le richieste di assenza dal servizio per malattia, presentate dal 2 gennaio al 10 dicembre del 2015. Poi era tornato al lavoro, seppure con le limitazioni legate alla sua patologia.

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