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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Verucchio

Attentato terroristico alla cava Emir, il caso finisce in Parlamento: "Arrestare i responsabili"

Nell'interrogazione Arlotti e Petitti chiedono dunque al ministro Alfano "quali iniziative intenda assumere in modo da scongiurare nuovi rischi di attentati contro le aziende e i loro lavoratori"

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano faccia luce al più presto sull'attentato incendiario alla cava Emir di Ponte Verucchio per assicurare i responsabili alla giustizia. E' la richiesta contenuta nell'interrogazione depositata questa mattina alla Camera dal deputato Pd Tiziano Arlotti e firmata insieme alla collega Emma Petitti. Il testo ripercorre quanto accaduto nella notte fra giovedì e venerdì nella cava Emir di Ponte Verucchio, dove un incendio doloso ha distrutto due mezzi e dove sono state rinvenute scritte che rivendicano l'attentato da parte di gruppi vicini ai No Tav.

"La scritta di rivendicazione fa riferimento ai quattro attivisti No Tav arrestati in dicembre con l’accusa di aver organizzato gli attacchi del 14 maggio 2013 al cantiere di Chiomonte, per i quali nei giorni immediatamente precedenti all'attentato incendiario di Ponte Verucchio i giudici del Riesame avevano respinto la richiesta di arresti domiciliari con la motivazione che "è ravvisabile la finalità di terrorismo tenuto conto che l’azione è idonea, per contesto e natura, a cagionare grave danno al Paese, ed è stata posta in essere allo scopo di costringere i pubblici poteri ad astenersi dalla realizzazione di un’opera pubblica di rilevanza internazionale" - ricordano i parlamentari riminesi -. Nel 2009 la medesima cava, allora di proprietà della ditta Sic del gruppo Cmc, era stata teatro di un altro attentato, con il danneggiamento di un nastro trasportatore, rivendicato poi a Bologna da gruppi No Tav. Nella cava di Ponte Verucchio Emir Spa impiega oggi 12 operai, i cui posti di lavoro sarebbero oggi a rischio se tutti gli ordigni incendiari fossero esplosi come era nelle intenzioni degli attentatori".

Nell'interrogazione Arlotti e Petitti chiedono dunque al ministro Alfano "quali iniziative intenda assumere in modo da scongiurare nuovi rischi di attentati contro le aziende e i loro lavoratori, e se non ritenga doveroso assicurare al più presto i colpevoli alla giustizia perseguendo con la massima severità i responsabili dell'ignobile atto".

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