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Cronaca

Madiaye deceduto per annegamento, si aggrava la posizione dei titolari della piscina

Eseguita l'autopsia sul corpo del 21enne deceduto nella vasca del Grand Hotel di Riccione, la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo

E' stata eseguita nella mattinata di martedì, al "Bellaria" di Bologna in quanto struttura idonea alle autopsie per persone malate di Covid, l'esame autoptico sul corpo di Madiaye Diongue il 21enne di origini senegalesi deceduto nella piscina del Grand Hotel di Riccione. I primi risultati avrebbero confermato come il ragazzo sia morto per annegamento e, nel corso dell'esame, non sarebbero emerse altre problematiche fisiche scatenanti. Il cuore della vittima è stato prelevato per essere sottoposto ad ulteriori accertamenti ma, al momento, il 21enne appariva in ottima forma fisica. La positività del giovane al Coronavirus, emersa dalle analisi effettuate prima del suo decesso, non avrebbe avuto peso nella drammatica vicenda che lo ha portato alla morte. Con l'accertamento dell'annegamento come causa del decesso si aggrava, quindi, la posizione dei gestori della piscina del Grand Hotel. Com'è emerso, infatti, il servizio di salvataggio era sospeso tra le 12 e le 15 mentre il 21enne alle 14 si trovava in acqua con altre persone tra cui la cugina. Si dovrà quindi accertare se l'impianto necessitava di un servizio di salvataggio sempre presente o se, comunque, qualcuno avrebbe dovuto vietare ai ragazzi di tuffarsi. Sulla vicenda la Procura ha aperto un fascicolo dove si ipotizza come reato l'omicidio colposo e, mentre i famigliari della vittima si sono rivolti all'avvocato Massimiliano Orrù, la gestione dell'impianto è difesa dall'avvocato Alessandro Petrillo.

Secondo quanto ricostruito Madiaye, che lavorava come magazziniere in uno store di mobili, aveva appena finito il suo turno ed era andato in piscina con amici e parenti tra cui una cugina. La ragazza ha spiegato che, pur non sapendo nuotare, si era tuffata nella vasca profonda alcuni metri certa di essere aiutata dal 21enne in caso di difficoltà. Problemi che, per la giovane, si erano subito presentati e il cugino era intervenuto per soccorrerla e portarla al bordo della piscina. Sarebbe stato a questo punto che Madiaye è scomparso sott'acqua e, solo dopo alcuni minuti, gli altri si sarebbero accorti della sua mancanza vedendo il ragazzo che era inerme sul fondo della vasca. L'assenza del salvataggio avrebbe ritardato di alcuni minuti le manovre per ripescare il 21enne. Attimi preziosi che sono costati la vita al ragazzo portato a terra già esanime. I primi soccorsi, poi proseguiti dal personale del 118 accorso sul posto con ambulanza e auto medicalizzata, avevano dato timidi segnali di speranza di ripresa per Madiaye ma nonostante una disperata corsa all'Infermi di Rimini una seconda crisi non ha lasciato scampo al giovane col suo cuore che si è fermato per sempre.

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