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Cronaca Riccione

Una notte coi carabinieri nella movida delle baby gang: "Siamo crew, capita che ci siano rivali che ci sfidano"

Reportage di RiminiToday che ha trascorso il fine settimana insieme ai carabinieri di Riccione impegnati a garantire l'ordine pubblico dopo gli allarmi arrivati dal web

Le prime ondate arrivano nel pomeriggio del sabato quando, dopo averli raccolti lungo le città che attraversano la via Emilia, i treni regionali li scaricano alla stazione di Riccione. Per ogni convoglio ci sono 150-200 ragazzini pronti a trascorrere la serata nella Perla Verde tra i locali sulla spiaggia, i viali della movida e le discoteche. Questa la folla dei giovanissimi che animerà la Riviera nel fine settimana e che, dopo i disordini causati la scorsa estate dalla baby gang, come primo impatto trovano uno scalo ferroviario praticamente militarizzato.

Mostrano i muscoli le forze dell’ordine dato che i segnali per l’estate 2022 sono molto preoccupanti, all’indomani degli scontri a Peschiera del Garda dove lo sciame ha seminato il caos e, secondo quanto emerso, violentato almeno 5 ragazzine. Sui social di punta utilizzati dai giovanissimi era apparsa poi la minaccia di replicare a Riccione, che non è stata presa sotto gamba. I messaggi sono tutti vaghi: non c’è riferimento a una data precisa o a un luogo ma solo frasi generiche come “Questa estate Riccione verrà colonizzata”. Questo il motivo che porta le divise ad identificare fin da subito chi mette piede nella Perla Verde: far capire che per chi ha voglia di creare problemi è meglio andare da un’altra parte.  RiminiToday ha seguito passo passo i controlli di un "normale" sabato sera dei carabinieri.

L'identikit dei gruppi che sciamano in Riviera

Decine e decine i giovani e giovanissimi identificati dalle forze dell'ordine che, ogni fine settimana, scendono in campo. Dagli accertamenti emerge un identikit ben definito dei gruppi che affollano la Riviera. In questi primi giorni estivi si tratta, principalmente, di ragazzini tra i 16 e i 22 anni. Gli accenti sono perlopiù emiliani, ma i cognomi indicano origini nordafricane. Sono tutti di seconda, se non di terza, generazione e alcuni dei quali parlano perfettamente più di una lingua europea, oltre a quella madre, a testimonianza delle varie peregrinazioni delle famiglie. Arrivano dalle città lungo la via Emilia: c'è chi dice di studiare, pochissimi di lavorare e non manca chi racconta di essere ospite di case famiglia o strutture protette.

Una notte coi carabinieri nella movida delle baby gang

In diversi casi negli archivi delle forze dell’ordine, l'inserimento dei dati restituisce quella che si definisce “una fedina penale sporca”. Nonostante le giovani età, infatti, molti sono quelli “già noti alle forze dell’ordine” per reati che vanno dal furto e alla rapina passando per quelli legati agli stupefacenti. Ma ciò che fa più impressione, quando vengono fermati dai carabinieri, è l’atteggiamento di strafottenza che adottano pur di non fornire i documenti.

"Non abbiamo fatto niente, perché ci controllate?"

Mi avete già controllato” è la frase che, solitamente, ripetono all’ennesima richiesta di fornire le proprie generalità, ma con decine di divise in campo - tra carabinieri, Municipale e polizia di Stato che presidiano i punti più caldi come stazione, piazzale Roma e Azzarita e la zona del Marano - è inevitabile che avvenga. Una maniera, anche, per ricordare ai ragazzini che sono costantemente tenuti d’occhio e che a ogni minimo sgarro le pattuglie sono pronte ad intervenire. “Non abbiamo fatto niente, perché ci controllate?” è il refrain che gli agenti si sentono dire dai ragazzini che, in una sorta di gioco del gatto e del topo, scorrazzano da un punto all’altro di Riccione per ritrovarsi in gran numero in attesa dei mezzi pubblici per raggiungere locali e discoteche.

Non mancano però i gruppi isolati, che fanno capannello tra loro nei punti più bui, ed è forse da questi che bisogna stare più attenti. Le cronache, infatti, hanno portato a diffidare di questi gruppetti che prendono di mira i turisti per rapinarli. “Mi piace divertirmi ma ci vogliono i soldi” spiega un neomaggiorenne che, da Modena, è arrivato in Riviera con gli amici ma che nel suo passato ha diverse denunce per rapina. “Se non sei vestito alla moda nel gruppo non sei nessuno – prosegue – poi anche per uscire servono tanti soldi”. Quella del denaro sembra essere un’ossessione, soldi che poi finiscono quasi sempre in superalcolici. Adesso lo “sballo” è dato da un mix di alcol e droghe perché “tanti cantanti trap e rap fanno così”. 

Come agiscono le baby gang

Mentre le “gazzelle” dell’Arma continuano a passare e ripassare sul lungomare da nord a sud, coi militari sempre pronti ad intervenire e coi rinforzi del battaglione in assetto da ordine pubblico piazzati poco lontano, qualche ragazzino sbotta: “Ci sentiamo perseguitati, noi vogliamo solo divertirci”. Chi frequenta la movida dei locali sulla spiaggia, però, conosce già i segnali e le procedure. “E’ sempre lo stesso modus operandi – racconta un addetto alla sicurezza di un locale. – si vedono gruppetti di tre/quattro giovani nordafricani fare su e giù tra la strada e la battigia. Capita che inizino a puntare dei loro coetanei che si avventurano nel buio della spiaggia e li seguono per rapinarli”.

Non siamo baby gang ma crew”, ribatte un ragazzo dall’accento spiccatamente modenese che spiega di chiamarsi Nouaman e di avere 16 anni. “Ci diamo appuntamento con le crew amiche di altre città utilizzando i gruppi di Telegram e su Tik Tok per passare il fine settimana insieme – aggiunge. – Capita, però, alle volte che ci siano anche i nostri rivali che ci sfidano. Noi non dobbiamo sfigurare, ne va del nostro onore”. Ed ecco che, infatti, arriva un primo bilancio dei controlli fatti dai carabinieri: alcuni ragazzini sono stati trovati in possesso di un coltello mentre un altro con uno spray al peperoncino. Non certo gli oggetti classici che si mettono in valigia per un weekend al mare. È vero, tuttavia, che rispetto allo stesso periodo della scorsa estate nel territorio di Riccione si sono registrati molte meno rapine sulla spiaggia grazie anche al lavoro di prevenzione.

All'alba si ritrovano in spiaggia per poi aspettare di tornare a casa

Le ore passano e, nel cuore della notte, i locali sulla spiaggia iniziano a spegnere la musica dando il via a una nuova transumanza dei giovanissimi che vengono calamitati da piazzale Roma. “Molti scelgono di venire in questi locali – prosegue un altro addetto della sicurezza – perché non si paga l’ingresso e i soldi preferiscono usarli per le consumazioni ma non è sempre così. Li vediamo arrivare che sono già su di giri, magari dopo aver fatto il ‘pieno’ in qualche minimarket dove gli alcolici sono a buon mercato. Si passano tra loro delle bottiglie di plastica il cui contenuto non è certo acqua”. “Con quello che costano i drink nei locali – scherza un altro giovanissimo che, almeno dall’aspetto non dovrebbe nemmeno avvicinarsi all’alcol – al prezzo di uno di questi ci ubriachiamo in 4 facendo la spesa in un minimarket senza contare che in questo secondo caso fanno anche meno storie se siamo minorenni”.
 
L’alba si avvicina e, allo stesso tempo, la spiaggia di piazzale Roma è un fiorire di capannelli di giovani e giovanissimi. Chi dorme, chi chiacchiera, chi posta sui social network le foto della serata. Tutti in attesa che si faccia giorno per trascorrere qualche ora in riva al mare in attesa che si faccia l’ora per riprendere il treno e tornare a casa e aspettare il prossimo fine settimana.
 

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