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Cronaca

L'amministrazione: "La strada è giusta, nelle gare peserà la professionalità degli operatori"

Balneari, secondo l'amministrazione di Rimini quanto approvato dal Consiglio dei Ministri: "E' una positiva base di partenza sulla quale sviluppare un riordino solido"

In attesa del testo definitivo dell’emendamento al disegno di legge Concorrenza e soprattutto della definizione dei decreti attuativi, le misure previste nella riforma delle concessioni balneari "paiono andare in una direzione comprensibile, seguendo alcuni dei principi cardine di cui anche l’amministrazione comunale di Rimini negli anni si è fatta portavoce sui tavoli nazionali attraverso Anci". Lo dice attraverso una nota stampa l'amministrazione della Città di Rimini.

“La bozza di riforma delle concessioni balneari approvata dal Consiglio dei ministri può essere considerata una positiva base di partenza sulla quale sviluppare un riordino solido di una materia da troppo tempo appesa a proroghe e rinvii. Non solo un adempimento per adeguarsi alle prescrizioni dell’Europa e alla sentenza del Consiglio di Stato, ma soprattutto un’opportunità per dare certezze e prospettive di sviluppo ad un settore che rappresenta uno dei motori economici della nostra riviera e della nostra regione, andando innanzitutto a salvaguardare le professionalità degli operatori senza limitare l’ingresso di nuovi soggetti, tutelando e promuovendo gli investimenti, innescando un rinnovamento dei servizi in chiave di sostenibilità e accessibilità".  

Tra i punti presi in considerazione: "Primo tra tutti l’inserimento tra i criteri per  la scelta del concessionario dell’esperienza tecnica e professionale già acquisita - scrive l'amministrazione comunale -, comunque tale da non precludere l'accesso al settore di nuovi operatori; la durata delle concessioni per il tempo necessario a garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti; la garanzia di massima partecipazione alle gare di microimprese ed enti del terzo settore e favorendo quelle imprese che negli ultimi cinque anni abbiano tratto dalla concessione la principale fonte di reddito. Positiva anche l’intenzione di prevedere un ristoro per i concessionari uscenti per il mancato ammortamento degli investimenti fatti e di clausole sociali per promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato".

"È chiaro che adesso la differenza la faranno anche e soprattutto i tempi: il Governo non può perdere un secondo che è uno nell'allestire i decreti attuativi su cui poi gli enti locali dovranno definire le evidenze. Ma sicuramente si è segnato un punto importante di una storia che, seppur molto complessa, da quasi 20 anni a questa parte pare non riesca a muoversi dal punto di partenza”, conclude l'amministrazione.  

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