rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Bancarotta della Valleverde: condannato Armando Arcangeli e un manager dell'azienda

L'imprenditore oggi 78enne è stato ritenuto colpevole dei reati di bancarotta fraudolenta, distrattiva e preferenziale e per alcuni reati fiscali

Si è concluso con la condanna del fondatore della Valleverde, Armando Arcangeli, l'annoso processo che vedeva il patron del famoso calzaturificio imputato di bancarotta fraudolenta. Ritenuto colpevole anche un manager dell'azienda, all'epoca direttore generale e poi liquidatore della società, ma solo per una delle due ipotesi di reato contestategli e sempre inerente alla bancarotta della Spes (il nuovo nome della Valleverde S.p.A.). Usciti idenni un anno fa, invece, gli imprenditori della cordata bresciana che erano finiti a processo con l'accusa aver "spolpato" la Spes mentre tentava l'ammissione al concordato preventivo. L'imputazione per gli investitori bresciani era stata definita dalla Guardia di Finanza con articolo della legge fallimentare che prevede una prescrizione più breve e nel 2021, lo stesso Tribunale riminese aveva pronunciato una sentenza di prescrizione. Per Arcangeli, attualmente 78enne e difeso dagli avvocati Alessandro Petrillo e Monica Rossi, i giudici hanno deciso per una condanna di 4 anni e 6 mesi ritenendolo colpevole dei reati di bancarotta fraudolenta, distrattiva e preferenziale e per alcuni reati fiscali (6 anni quelli chiesti dal pubblico ministero Luca Bertuzzi), mentre per l'ex direttore generale 3 anni e 10 mesi ma solo per una delle due ipotesi di reato contestategli e sempre inerente alla bancarotta.

Arcangeli, che tra la fine degli anni 90 e l'inizio degli anni 2000, aveva portato l'azienda di Coriano tra quelle della manifatturiere italiane con i bilanci più sani e con idee produttive che la portavano a presentarsi al mondo come la creatrice della scarpa del futuro, aveva avuto fra i suoi popolarissimi testimonial il presentatore Claudio Lippi, il pilota nordirlandese della Ferrari Eddie Irvine e l’attore americano Kevin Costner. L'azienda della provincia di Rimini in quegli anni viaggiava col vento in poppa, e il suo patron, Armando Arcangeli, era diventato un imprenditore molto noto e altrettanto apprezzato. Le prime avvisaglie della crisi erano arrivate tra il 2007 il 2011, ben prima del fallimento della società Spes spa quando ancora la società era la Valleverde Spa che, secondo i finanzieri, avrebbe preso il posto della società originaria solo per avere accesso al concordato liquidatorio e evitare il fallimento per 46 milioni. Il tracollo, tuttavia, era arrivato nel 2015 quando l'intera vicenda era venuta alla luce in seguito a una indagine delle Fiamme Gialle che all'epoca portò l'imprenditore e altre 5 persone agli arresti domiciliari e sequestri preventivi per 19 milioni di euro tra Rimini e la Repubblica di San Marino ma anche a Milano, Brescia e Mantova. "Valleverde" rimane però ancora oggi il nome di un importante marchio romagnolo, nel 2015 infatti la Silver1, azienda calzaturiera di Coriano ha acquisito il marchio rilanciandolo in Italia e all'estero.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bancarotta della Valleverde: condannato Armando Arcangeli e un manager dell'azienda

RiminiToday è in caricamento