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Cronaca

Banda di ragazzini aggredisce capotreno e macchinista filmando l'impresa col cellulare

Il convoglio regionale, partito da Milano, è arrivato a Rimini con un'ora di ritardo a causa dello scompiglio creatosi a bordo dei vagoni

E' stato un viaggio movimentato quello del treno 2477 di Trenitalia-Tper, in servizio il primo di novembre sulla tratta da Milano centrale a Rimini dove è arrivato con un'ora di ritardo. Due giovani ragazzi di origine magrebina, denuncia la segreteria regionale del sindacato Slm-Fast/Confsal Emilia-Romagna in un comunicato su Facebook (taggando anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ndr), avrebbero spintonato la capotreno (una 30enne) che li aveva sorpresi senza biglietto e poi avrebbero tentato di fare irruzione nella cabina di guida del mezzo, riprendendo questa scena con il telefonino. Il treno, secondo l'organizzazione sindacale, avrebbe così accumulato un ritardo di quasi un'ora, mentre per la Questura di Reggio Emilia -dove i ragazzi sono scesi per dileguarsi- ammonterebbe a 25 minuti. Secondo la ricostruzione di Slm-Fast/Confsal i giovani (a detta della sigla erano in quattro) erano saliti a Milano Lambrate muniti però di un biglietto dell'autobus. Sorpresi dalla capotreno avevano promesso di scendere alla successiva stazione di Rogoredo, come effettivamente fatto, ma solo per poi risalire di nascosto sul treno. Intercettati nuovamente a bordo all'altezza di Lodi, i ragazzi si sarebbero quindi rifiutati sia di pagare la multa che di fornire le proprie generalità. Da qui l'allerta della capotreno alla Polizia ferroviaria per un intervento alla successiva fermata di Piacenza. Sarebbe a questo punto che gli stranieri l'avrebbero spintonata per fuggire e, una volta una volta arrivati a Piacenza, sembrava se ne fossero andati. Tanto che la capotreno avrebbe deciso di annullare la chiamata delle Forze dell'ordine rifugiandosi in cabina di guida per medicarsi.

Qui però si è ripresentato il gruppetto cercando di fare irruzione nella cabina, riprendendo col telefonino la capotreno e la macchinista. Quest'ultima ha ridotto la velocità a 30 km/h, con la capotreno che ha opposto resistenza per evitare che il gruppo riuscisse effettivamente ad aprire la porta, mentre le altre colleghe hanno avvertito la Polfer in attesa di arrivare nella stazione di Reggio Emilia. Ma qui, una volta aperte le porte, i due giovani sono scappati continuando a filmare con lo smartphone. La capotreno, a fine servizio, ha riportato una prognosi di 8 giorni. 

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