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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Basta Violenza": firmato l'accordo tra i centri anti-violenza della Romagna

Queste le associazioni che hanno partecipato: Sos Donna (Faenza), Demetra (Lugo), Rompi il Silenzio (Rimini), Linea Rosa (Ravenna), Centro Donna di Forlì e Centro Donna di Cesena, Legacoop ed i Comuni della Romagna

E' stato firmato firmato sabato scorso a Ravenna l’Accordo Quadro "Basta Violenza", come impegno unitario al processo culturale ed educativo per una comunità non sessista e strumento per contrastare la violenza alle donne. Queste le associazioni che hanno partecipato: Sos Donna (Faenza), Demetra (Lugo), Rompi il Silenzio (Rimini), Linea Rosa (Ravenna), Centro Donna di Forlì e Centro Donna di Cesena, Legacoop ed i Comuni della Romagna.

“Tutte e tutti noi, da qualche anno, ci siamo trovati a far fronte ad un'emergenza- dichiara l’assessore alle Politiche di Genere, Nadia Rossi- : il fenomeno della violenza alle donne si esplica in tutta la sua drammaticità con numeri spaventosi ma alta è la risposta degli enti pubblici, dei centri antiviolenza e di tanti altri soggetti che, anche a Rimini, costituiscono reti territoriali al fine di dare massima efficacia all' azione di contrasto. Siamo state capaci di rafforzare i servizi a sostegno delle donne e di agire con determinazione sul piano culturale e dell' informazione con le scuole e con gli operatori della comunicazione anche per contrastare l' uso del corpo delle donne nella pubblicità. Certo tutto ciò non è mai sufficiente: crediamo infatti che l' azione debba essere necessariamente combinata sui due piani, sociale e culturale, appunto, perchè la violenza alle donne non è  frutto di follia, ma è figlia di una cultura antica, quella del dominio, che perpetua il senso del possesso sul corpo e sulle vite delle donne. E’ un problema di una società fondata in gran parte sui rapporti di forza, dove le gerarchie, soprattutto all' interno della famiglia – dove avviene l' 80% dei casi di violenza – non vengono quasi mai messe in discussione".

"E' un problema anche dell’informazione - aggiunge - perché si continua a dire ‘L' ha uccisa per amore’? Non si uccide per amore, no, mai. 'Nessuno è di nessuno', questo dobbiamo dire, per contrastare dinamiche che sembrano denotare aspetti di vera e propria involuzione di un paese che solo da pochi anni ha assunto le istanze delle donne - e, non dimentichiamo, prevedeva il delitto d' onore e considerava lo stupro un reato contro la morale e non contro la persona. L'accordo pone dei passi avanti nel lavoro collettivo: questo accordo è positivo nel metodo e nel merito: nel metodo perché ribadisce il lavoro di rete, che è imprescindibile; nel merito perché pone in essere la collaborazione tra pubblico e privato in modo chiaro ed efficace. Ed ambizioso, direi, visti gli obiettivi che delinea in termini di sforzo congiunto sul piano della formazione, dell' inserimento lavorativo e di sostegno all'abitare, oltre che informativo e culturale. Tutto questo perché dobbiamo continuare a fondare reti che abbiano come priorità la costruzione di progetti di autonomia per le donne.”.

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