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Cronaca

Bolkestein, il Coordinamento salvataggio: "Non ci sono solo i bagnini, urge dialogo con le associazioni"

"E' urgente che il confronto avviato dalle amministrazioni comunali venga esteso al resto delle associazioni portatrici di interessi diffusi e generali"

In tema di concessioni demaniali e piani spiaggia il dibattito pubblico appare un dialogo a due: "Comuni da un lato e bagnini dall’altro. Le associazioni di categoria delle imprese balneari rappresentano sì degli interessi, ma particolarissimi; è perciò urgente che il confronto avviato dalle amministrazioni comunali venga esteso al resto delle associazioni portatrici di interessi diffusi e generali". Così il Coordinamento del Salvataggio e dei Servizi di Arenile.

A novembre 2021 si è costituito in provincia di Rimini un coordinamento di organizzazioni anche allo scopo di mettere a disposizione delle amministrazioni comunali un contributo – in termini di contenuti - rispetto agli interessi collettivi  dei territori costieri: "La legalità e il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata, l’aumento delle spiagge libere, la salvaguardia ambientale delle spiagge e del mare, i diritti dei residenti e turisti in quanto fruitori consapevoli, l’accessibilità al mare per tutti e un servizio pubblico essenziale di eccellenza". Fanno parte del coordinamento provinciale Federconsumatori, Spi Cgil, Associazione salvataggi, Auser Rimini, Coordinamento nazionale mare libero, Unione sindacale italiana, Legambiente Valmarecchia, Associazione terra blu, Libera Rimini, Italia nostra Rimini, O.L.P. One Labour Party Aps, Filcams CGIL Rimini.

Le spiagge e gli interessi in campo

Le associazioni, rispondendo ciascuna a specifici interessi collettivi sulla base dei quali rappresentano migliaia di cittadini sul territorio "non possono essere escluse dal percorso che sta portando alla definizione dei piani spiaggia, e successivamente dei bandi; questo a partire dal Comune di Rimini il quale da mesi è notoriamente attivo nel confronto con i bagnini concessionari demaniali. Il rischio è quello che - definito il piano spiaggia - resti alle associazioni solo la possibilità di inoltrare osservazioni entro una certa data, al di fuori di qualsiasi confronto".

"Sulle decisioni impattanti i beni comuni - come lo sono la spiaggia e le risorse ambientali - è necessario che i Comuni che si accingono a predisporre nuovi piani spiaggia o  bandi di gara avviino un reale e concreto percorso partecipativo aperto alle comunità", conclude la nota.

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