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Cronaca

Bolkestein, Croatti: "Il demanio non è dei balneari, non basta il confronto con i concessionari"

Il senatore: "L’approccio della destra al tema non stupisce, rappresenta l’ennesimo esempio di come questo governo intenda la politica, con l’interesse della collettività piegato all’interesse di pochi"

“Mentre l’Unione europea invia il proprio parere motivato sulla procedura di infrazione al Portogallo, il governo Meloni e la sua maggioranza continuano a muoversi sul tema delle concessioni balneari in una direzione inaccettabile e pericolosissima per il Paese e per un comparto strategico che ha urgente necessità di certezze. L’ultima iniziativa della destra si concretizza in un emendamento al decreto Milleproroghe che istituisce l’ennesimo “tavolo tecnico con compiti consultivi e di indirizzo in materia di concessioni demaniali”. Così in una nota il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti. "Il governo, a 100 giorni dal suo insediamento, riparte da zero aprendo un tavolo per discutere di cose già affrontate nel ddl Concorrenza dell’esecutivo Draghi ma composto soltanto dai rappresentanti dei ministeri competenti, da un rappresentante delle regioni e “da un rappresentante per ogni associazione di categoria maggiormente rappresentativa del settore”.

Croatti prosegue: "Inaccettabile che il governo decida il futuro delle nostre spiagge, un bene pubblico di tutti, senza che a quel tavolo siano invitati stakeholders che rappresentano a vario titolo i cittadini e i territori, come Anci, le associazioni ambientaliste, le associazioni dei consumatori. Il comparto balneare non riguarda soltanto gli attuali concessionari ma anche i comuni costieri che conoscono le esigenze dirette dei territori e hanno una visione più chiara degli obiettivi che questa riforma dovrà assicurare alle comunità locali e a tutti i cittadini. E riguarda certamente anche tutti quegli interlocutori che si battono per i beni comuni, contro i privilegi e per l’ambiente. Il demanio non è proprietà dei balneari".

"L’approccio della destra al tema non stupisce e anzi rappresenta l’ennesimo esempio di come questo governo intenda la politica, con l’interesse della collettività piegato all’interesse di pochi - conclude il senatore -, con conseguenze potenzialmente gravissime, come salatissime sanzioni euro unitarie. Deve essere chiaro al governo e anche agli attuali concessionari, pochi ormai in realtà a seguire la destra su questo approccio, che non ci potranno essere corsie preferenziali accettate da Bruxelles: l’Europa vuole che le concessioni di spiaggia siano riassegnate tramite gare pubbliche, aperte e trasparenti; quello che come M5S ci ostiniamo a dire da anni, non per colpire la categoria dei balneari, al contrario: per dare certezze, più diritti, più opportunità ad un comparto strategico che necessita con urgenza di investimenti per rendere la propria offerta turistica più competitiva”.

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