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Cronaca Riccione

Bombe molotov per convincere un minorenne a pagare i propri debiti di droga

Vasta operazione dei carabinieri della Perla Verde che hanno sgominato una banda dedita al traffico di stupefacenti

Prima una serie di minacce e, poi, le intimidazioni fino ad arrivare a lanciare due bombe molotov contro la casa del debitore. Non andava per il sottile la banda di spacciatori sgomintata, nella giornta di mercoledì, dai carabinieri di Riccione al termine di un'indagine che ha portato a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per 4 persone mentre, altre 3, sono state sottoposte all'obbligo di presentazione alle forze dell'ordine. Tutto è iniziato lo scorso mese di marzo quando un 16enne riccionese, di origini moldave, è finito nel mirino della banda che si occupava dello spaccio di sostanze stupefacenti nella Riviera. Il minorenne, nel corso del tempo, aveva accumulato un debito di circa 1000 euro col gruppo per l'acquisto di hashish. Denaro che non aveva mai pagato facendo così innervosire i pusher al punto da spingerli a minacciare pesantemente il giovane se non avesse saldato le partite di stupefacente acquistate e che, a sua volta, rivendeva ad altri minorenni.

Per convincerlo a saldare il debito il gruppo degli spacciatori, a marzo, erano arrivati a mettere a segno un raid puntivo e, nella sera del 14, non avevano esitato a lanciare due bombe molotov contro la casa del 16enne. L'intera scena era stata ripresa dalle telecamere di sicurezza installate nei pressi dell'abitazione permettendo così agli inquirenti dell'Arma di avere un punto di partenza per le indagini. Successivamente, nella caserma dei carabinieri si è presentato il padre del minorenne per denunciare l'estorsione che vedeva come vittima il figlio e, quest'ultimo, prendendo coraggio ha confermato le accuse del padre.

Operazione 'Resa dei conti'

Nel corso dell'inchiesta, tuttavia, sono emersi numerosi episodi di spaccio da parte del 16enne che, oltretutto, aveva in custodia un fucile clandestino di proprietà dell'albanese. Un'arma che, a un certo punto, sparisce facendo così aumentare l'ira da parte del 27enne che, oltre a minacciare il ragazzino, pretende 5mila euro per i danno subìto. E' stato così possibile risalire a tutta la banda, composta da italiani, nordafricani e albanesi tutti residenti nella zona di Viserba. Il gip, su richiesta del pubblico ministero, ha quindi disposto il carcere per i quattro esecutori dell'aggressione con le molotov: Skerdi Piperi, 27 anni, Simone Fraternali, 42, e i fratelli originari di Lecce Alessandro e Fabio Giannone, 25 e 28 anni. Per gli altri tre componenti della banda, invece, è stato disposto l'obbligo di firma. Quando i carabinieri sono andati a prelevare il Piperi, nella sua abitazione hanno trovato 6 grammi di cocaina e quasi 8 di hashish, tutti già suddivisi in dosi e pronti per lo spaccio.

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