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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Novafeltria

Bonaccini: "Non chiuderemo gli ospedali di Novafeltria e Santarcangelo"

L’Assemblea legislativa, di concerto con la Giunta, si impegna ad esaminare le problematiche che attengono la rete sanitaria regionale, con particolare attenzione alle problematiche della struttura ospedaliera in Valmarecchia

L’Assemblea legislativa, di concerto con la Giunta, si impegna ad esaminare le problematiche che attengono la rete sanitaria regionale, con particolare attenzione alle problematiche della struttura ospedaliera in Valmarecchia, nel riminese, “con la finalità di giungere a scelte programmatiche consapevoli e calate in un complessivo contesto regionale”.

È quanto stabilisce la risoluzione - presentata da numerosi consiglieri del Pd (primo firmatario Giorgio Pruccoli), sulla quale è stato inserito un emendamento di Raffaella Sensoli (M5s) e approvata a maggioranza (sì di Pd, Sel, M5s, Ln, contrari Fi, astenuti Fdi) - in vista della futura riorganizzazione ospedaliera regionale che, precisano i proponenti, “è ancora tutta da scrivere”. In tale contesto, si legge nel documento, “va calato” anche l’approccio alle singole realtà sanitarie, compresa quella della Valmarecchia. Nel documento si chiede pertanto “un processo partecipato con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie per declinare sul piano locale le direttive regionali”.

Sul tema della sanità riminese e della riorganizzazione delle strutture ospedaliere di Santarcangelo e Novafeltria, l’Aula ha anche dibattuto tre ulteriori risoluzioni – tutte respinte - a firma dei Gruppi di opposizione. Nel primo dei tre documenti, firmato da Galeazzo Bignami e Enrico Aimi (Fi) e da Raffaella Sensoli (M5s) (contrari Pd e Sel, favorevoli Ln, Fi, M5s, Fdi), si impegnava la Giunta regionale, nell’ambito della futura riorganizzazione dei servizi, a salvaguardare, come indicato in un documento approvato dall’Unione dei Comuni della Valmarecchia, gli ospedali di Santarcangelo di Romagna e Novafeltria, "importanti presidi che coprono un bacino di oltre 100 mila abitanti, che in estate aumenta di almeno 50 mila unità provenienti dalla fascia costiera”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il documento presentato da Tommaso Foti (Fdi) (contrari Pd e Sel, favorevoli Ln, Fi, M5s, Fdi) che chiedeva analogamente alla Giunta, per tutelare le due strutture sanitarie, di “dare piena e completa attuazione al documento unitario  approvato all’unanimità il 12 febbraio 2015 dal Consiglio dell’Unione Valmarecchia sulla sanità di quel territorio". In una ulteriore risoluzione respinta dall’Aula (favorevoli Ln, M5s, Fi, Fdi; contrari Pd, astenuti Sel), i firmatari, Sensoli (M5s) e Bignami (Fi), chiedevano di “inserire l’ospedale ‘Sacra Famiglia’ di Novafeltria tra quelli ricadenti in zone particolarmente svantaggiate”, così da garantire ai cittadini “le condizioni minime di vivibilità e di garanzia dei diritti fondamentali quali quello alla salute”.

“Abbiamo recepito integralmente il documento approvato all’unanimità dall’Unione dei Comuni della Valmarecchia", ha spiegato Bignami (Fi) nel dibattito in Aula riferendosi alla risoluzione presenta a sua firma. "Il percorso avviato è lastricato di buone intenzioni ma credo importante avere chiarezza sulle posizioni in campo rispetto ad impegni che è poi si dovranno tradurre in azioni concrete".
Ad avviso di Pruccoli (Pd) il documento dell’Unione citato da Bignami "è condivisibile, tuttavia compito dell’Assemblea è ragionare su un’organizzazione complessiva. Vanno quindi evitati i dibattiti su ogni singolo ospedale, non dobbiamo inseguire fantasmi o paure che non sono all’ordine del giorno".

Massimiliano Pompignoli (Ln) ha richiamato la necessità di un percorso complessivo che sul tema della salute comprenda oltre alle strutture di Santarcangelo e Novafeltria "anche quelle di Santa Sofia e Bagno di Romagna. Occorre sapere oggi con chiarezza se la linea della Giunta- ha detto rivolgendosi direttamente al presidente della Regione, Stefano Bonaccini- è quella di mantenere i presidi". Il consigliere è stato poi critico con la sperimentazione avviata con l’Ausl unica di Romagna: "Sono gli stessi sindaci che l’hanno voluta ad aver fatto un passo indietro”.

Per Raffaella Sensoli (M5s) nell’atto presentato dal Pd "non è presente alcuna azione concreta e si ignorano le richieste avanzate dal documento approvato dall’Unione". Di qui la scelta di presentare un emendamento (poi accolto all’unanimità dall’Aula) alla risoluzione Pd in cui si chiede "di tener conto nella riorganizzazione del strutture ospedaliere del territorio della peculiarità dell’ospedale di Novafeltria, ricadente in zone particolarmente svantaggiate”.

Paolo Zoffoli (Pd) ha ribadito la necessità "di un ragionamento complessivo in un’ottica regionale. Lo scopo- ha detto- è quello di costruire linee guida e fare scelte ponderate che non porteranno a ridurre le spese ma ad usare meglio le risorse per qualificare le strutture e fare un passo avanti nella sanità". Su l’Ausl unica di Romagna ha poi ammesso che “tempi e modalità di partenza non sono stati giusti, ma- ha ribadito- oggi la volontà è far vedere che quel progetto è il migliore. Spero saremo bravi a recuperare”.

"Sono tante le modalità che permettono di risparmiare senza andare a tagliare i servizi sanitari ai cittadini- ha affermato Nadia Rossi (Pd)- e lo ha ribadito in commissione anche l’assessore Venturi due giorni fa. Il nostro obiettivo deve essere un miglioramento qualitativo del servizio nel suo complesso”.

Per Igor Taruffi (Sel) “il segnale migliore da dare ai cittadini è una convergenza unanime su un documento unico, la riorganizzazione della rete ospedaliera è un tema così delicato che nessuno può permettersi di pensare di poterlo risolvere da solo su un singolo territorio”.

In fase di dichiarazione di voto, Tommaso Foti (Fdi) ha sottolineato come “non si possono approvare i quattro atti insieme, le richieste non sono conciliabili. Mi stupisce l’atteggiamento della maggioranza, per cui le richieste del territorio a volte sono da rispettare ad ogni costo, mentre in altri, come in questo, sono ‘semplicistiche’, anche se convogliate da un documento ufficiale di una Unione di Comuni”.

A concludere il dibattito generale il presidente della Giunta, Bonaccini: “Non chiuderemo le strutture di Novafeltria e Sant’Arcangelo, anzi il nostro impegno è migliorare i servizi offerti dopo un confronto con il territorio- ha assicurato-. Riorganizzare la rete dell’assistenza è tra gli obiettivi del nostro primo anno di mandato, abbiamo il dovere di evitare gli sprechi perché la quantità di risorse degli ultimi anni è definita e non modificabile: vogliamo più domiciliarità e meno ospedalizzazione, con la certezza però per i cittadini di trovare il miglior servizio possibile nelle strutture quando sono costretti a ricorrervi”. Bonaccini infine ha rivendicato “la bontà della scelta della precedente Giunta di procedere con l’unificazione delle Ausl della Romagna: erano le quattro aziende più piccole della Regione e in nessuna si trovava un policlinico”.

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