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Cronaca

Il presidente Associazione Italiana Cultura e Sport Molea: "Il Rimini Calcio va salvato"

L'onorevole forlivese interviene sulle ultime vicende che hanno riguardato la squadra dopo il decreto ingiuntivo e l'annuncio del blocco dei contributi da parte della LegaPro

Il presidente Fabrizio De Meis e l'assessore Gianluca Brasini, insieme, martedì hanno reso noto la tegola che si è abbattuta sulla società: i fratelli Franchini, esponenti della vecchia società, si sono fatti vivi con un decreto ingiuntivo per il valore di 180 mila euro. Era questo il debito che la società aveva con Banca di Rimini e che, secondo gli accordi stipulati un anno fa, non doveva essere pagato da De Meis. La conseguenza è che la Lega Calcio ha sospeso i contributi. I Franchini replicano: "Se lo abbiamo fatto ci sarà un motivo". Brasini ha garantito l'appoggio del Comune a trovare una soluzione.

Sulla questione è intervenuto l'onorevole Bruno Molea, presidente nazionale di Aics e deputato di Scelta civica, che ha sottolineato come questa sia una "ennesima tegola sul calcio romagnolo: il Rimini Calcio va salvato, per il bene della squadra e della città. Il deputato forlivese esprime "preoccupazione per il futuro della squadra che ha una storia importante e che rappresenta per la sua città un punto di riferimento. Ancora una volta episodi come questi sottolineano l'importanza che le Leghe calcio aprano a sistemi di controllo e verifica appropriati onde evitare che in futuro si perpetui questo stato di situazioni di incertezza che nuocciono soprattutto al bene del movimento sportivo, al futuro delle società e dei movimenti giovanili ad esse legati".  

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