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Cronaca

Buco da 400mila euro nei conti dei clienti, il commercialista si difende: "Costretto a rubare per pagare i debiti"

Il professionista finito a processo ha spiegato ai giudici di aver preso il soldi per ripianare una serie di ammanchi che si erano venuti a creare nella sua attività

Ha sostanzialmente ammesso le accuse di appropriazione indebita il commercialista riminese 59enne finito a processo con l'accusa di aver fatto sparire quasi 400mila euro dai conti correnti dei propri clienti. Il professionista, infatti, ha testimoniato in aula spiegando di essersi appropriato dei soldi per ripianare una serie di debiti e di essere così finito in un vortice senza fine nel tentativo di coprire i vari buchi che si erano venuti a creare. Un effetto domino che, alla fine, è venuto a galla facendo emergere il dissesto economico. La vicenda era venuta a galla nel 2020 quando i titolari di una parafarmacia (costituitisi parte civile tramite l’avvocato Luca Brugioni) avevano ricevuto una cartella dell’Agenzia delle entrate che richiedeva il pagamento di tasse arretrate per migliaia e migliaia di euro. Questi si erano rivolti immediatamente al professionista, difeso dall'avvocato Piero Venturi, per chiedere spiegazioni e soprattutto che fine avessero fatto i 221mila euro che gli avevano consegnato. Stessa sorte era toccata al titolare di un'azienda di soccorso stradale, anche lui costituitosi parte civile con l'avvocato Alessandro Sarti, che aveva consegnato al commercialista 115mila euro per pagare le tasse e un terzo imprenditore che gli aveva consegnato 10mila euro. Le denunce erano confluite in un’unica indagine che ha portato al rinvio a giudizio del professionista riminese per appropriazione indebita pluriaggravata in continuazione.

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