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Cronaca

Bullismo al femminile per un ragazzo conteso: ragazzine picchiano la rivale in amore

La vittima è finita in ospedale da dove è stata dimessa con una prognosi di 40 giorni. Le due picchiatrici, ora a processo, devono rispondere in tribunale di lesioni

Un amore conteso per un ragazzo è costato, a una 16enne riminese, un'aggressione in piena regola dalle rivali in amore che, dopo averla picchiata a sangue, l'hanno costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso da dove è stata dimessa con una prognosi di 40 giorni. I fatti risalgono al 2011 quando gruppetto di ragazzine si incontra in un bar poco distante dalla scuola e, in attesa di entrare in classe, due di loro si mettono a litigare. All'epoca avevano 16 e 17 anni e, entrambe, avevano adocchiato un loro amico. Una banale discussione per questioni di gelosia, con accuse verbali reciproche, era poi degenerata tanto che, secondo quanto ricostruito, per passare alle vie di fatto senza tanti testimoni le due ragazzine erano uscite dal bar e, proprio sul retro, si è consumata l'aggressione. Invece di parlare la 17enne parte con un pugno che colpisce l’altra in piena faccia e, non contenta e decisa a chiudere ogni questione la rivale una volta per tutte, chiama come rinforzo un’altra amica di 18 anni che corre e ci mette del suo.

Calci, pugni, tirate di capelli, fino a quando la loro vittima non è più in grado di difendersi. Hanno vinto, girano i tacchi e se ne vanno, convinte che quella abbia imparato la lezione. Pesta e dolorante, la 16enne decide comunque di andare a scuola, ma una volta arrivata è talmente scossa che si chiude in bagno a piangere. Non sa come fare, non ha nemmeno più il cellulare perchè le hanno rotto anche quello. E’ una compagna a prestarglielo per chiamare i genitori. Questi arrivano di gran carriera e portano la figlia al pronto soccorso, dove la prognosi iniziale di 10 giorni cresce fino a diventare di 40 per un trauma cervicale e una lesione all’occhio sinistro. Il padre e la madre della vittima decidono di sporgere denuncia. Ma anche il primo finisce sotto inchiesta per minacce e tentata estorsione. I genitori della 17enne sostengono infatti che nel corso di alcune telefonate, l’uomo li avrebbe minacciati pesantemente se non avessero pagato per quello che era successo a sua figlia. Le due picchiatrici però non la passano comuque liscia e finiscono sotto accusa per lesioni. Il processo alla maggiorenne, difesa dall’avvocato Luca Greco, si è aperto ieri mattina davanti al giudice monocratico di Rimini.

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