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Cronaca

Buoni spesa per l'epidemia, spuntano 70 furbetti

Su 1700 beneficiari sono in corso gli accertamenti per verificare se le domande presentate fossero regolari

Proseguono le attività di controllo sulle dichiarazioni effettuate nelle domande di buoni alimentari presentate al Comune di Rimini nell’ambito degli aiuti legati all’emergenza sanitaria. Le prime ad essere iniziate sono quelle anagrafiche, relative alla verifica degli stati di famiglia dichiarati. A verifica quasi ultimata, sono circa settanta le posizioni risultate incongrue (sui 1.700 ad averne beneficiato). In questi casi il Comune di Rimini procederà con l’avvio di una prima fase di contraddittorio, in cui i cittadini potranno fornire spiegazioni ed eventuali documentazioni a supporto. Gli uffici stanno predisponendo le lettere da consegnate nei rispettivi domicili. Per quanto riguarda invece le verifiche relative alle altre forme di sussidio i tempi saranno più lunghi, dovendo procedere a controlli incrociati con altre istituzioni nazionali, titolari delle diverse forme di sussidio, come ad esempio il reddito di cittadinanza. Così come previsto, i controlli proseguiranno nel corso dei prossimi giorni. Nei casi in cui venissero confermate le incongruenze, le conseguenze sono quelle previste dalla normativa vigente.

“Buoni spesa e pacchi viveri – spiega l’Amministrazione comunale di Rimini – sono strumenti che stanno aiutando una parte importante di cittadini e superare la fase più acuta dell’emergenza. La priorità è stata quella di agire celermente ed arrivare il prima possibile a consegnare aiuti concreti ai cittadini più in difficoltà. In questa fa stiamo ultimando le verifiche anagrafiche, a tutela di tutta la comunità, con lo scopo di garantire che risorse pubbliche di welfare vadano esclusivamente e totalmente a chi ne ha bisogno”.

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