rotate-mobile
Cronaca

Al via la prima Campagna di informazione sull'allergia al veleno di api, vespe e calabroni

Un “ordine“, quello degli imenotteri, che comprende oltre 100.000 specie d’insetti, tra i quali, i più noti e comuni sono le api, le vespe e i calabroni.

Faenza e Rimini sono tra le 25 città italiane a partecipare alla prima edizione della campagna d’informazione “Punto nel Vivo”, con l’obiettivo di far conoscere al pubblico l’esistenza, le caratteristiche e le terapie delle reazioni allergiche da punture di imenotteri. Un “ordine“, quello degli imenotteri, che comprende oltre 100.000 specie d’insetti, tra i quali, i più noti e comuni sono le api, le vespe e i calabroni.

“Sono oltre 5 milioni gli italiani che ogni anno vengono punti – dichiara il Oliviero Quercia, responsabile dell’Unità ad Alta Specializzazione di Allergologia ,all’interno dell'Unità Operativa di Medicina Interna, diretta da Francesco Stefanini, dell’Ospedale degli Infermi di Faenza – ma si stima che l’allergia al veleno di Imenotteri può provocare reazioni localizzate (dal 2,4% al 26%) o severe reazioni sistemiche (dall’1% al 8,9%) di tipo respiratorio e cardiocircolatorio che si possono complicare fino alla morte: circa 10-20 casi all'anno accertati in Italia. Non bisogna avere paura di questo “ordine” di insetti, indispensabili per l’impollinazione dei fiori e quindi per l’agricoltura. Api e bombi sono poco aggressivi, semplicemente è utile non infastidirli; le vespe, invece, sono particolarmente aggressive soprattutto nei mesi estivi perché impegnate nella ricerca di proteine e grassi per la riproduzione delle nuove colonie. D’estate capita spesso vedere vespe solitarie “assaltare” pic-nic o immondizie mentre la colonia difenderà sempre il nido, contro qualsiasi minaccia o disturbo. Da non sottovalutare nemmeno i calabroni, unici vespidi che hanno attitudine al volo notturno, di notevoli dimensioni che oltre a provocare gravi reazioni allergiche hanno anche una puntura molto dolorosa, in grado di iniettare una notevole quantità di veleno, con estesi effetti locali su base tossica-irritativa. I soggetti più esposti alle reazioni allergiche da veleno di imenotteri sono tutti gli operatori del settore agricolo e in particolar modo gli apicultori, i forestali e i lavoratori delle serre. Sono però gli anziani, i cardiopatici e gli ipertesi che, in caso di reazioni sistemiche, presentano maggiori fattori di rischio per la severità della reazione fino allo shock anafilattico”.

L’iniziativa “Punto nel vivo” è promossa dai “25 esperti” che fanno riferimento ai principali Centri Allergologici Specializzati nella diagnosi e terapia dell’allergia al veleno di imenotteri, patrocinata da FederAsma e Allergie Onlus – Federazione Italiana Pazienti (www.federasmaeallergie.org) e realizzata con il contributo incondizionato di ALK-Abellò (www.alk-abello.it).“

Punto nel vivo, flyer e poster in oltre 150 pronto soccorso italiani - Per tutti i mesi estivi verranno diffusi in oltre 150 pronto soccorso italiani materiali informativi sull’allergia al veleno di imenotteri, con l’obiettivo di favorire la conoscenza di un idoneo percorso diagnostico e terapeutico, realizzabile attraverso una stretta collaborazione tra personale del pronto soccorso e specialista allergologo. “Infatti se consideriamo tutte le reazioni allergiche più gravi che arrivano al Pronto Soccorso indipendentemente dalla loro causa – spiega Gabriele Cortellini, dirigente con alta specializzazione in Allergologia, responsabile dell’Ambulatorio di Allergologia nella U.O. Medicina Interna e Reumatologia, diretta da Giorgio Ballardini, dell’Ospedale degli Infermi di Rimini – una quota considerevole (circa il 34%), è causata dal veleno di imenotteri. Grazie alla campagna Punto nel Vivo i pazienti della Romagna potranno trovare il materiale informativo presso i pronto soccorso di Faenza, Ravenna, Lugo, Forlì, Cesena, Santarcagelo, Rimini, Riccione, Cattolica. La collaborazione con i pronto soccorsi presenti sul territorio ha l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dei cittadini su questa tipologia di allergie e sulle appropriate terapie per i pazienti a rischio. Vogliamo far conoscere le differenze fra una normale razione al veleno degli imenotteri – arrossamenti e/o gonfiore di pochi centimetri che si riduce nell’arco di 24 ore – e quelle che invece sono reazioni allergiche che richiedono una visita dall’allergologo – reazioni che insorgono nella mezz’ora successiva alla puntura, sono superiori ai 10 cm e durano oltre le 24 ore. Tali reazioni, allergiche ,sono di tipo locale esteso e solo nel 7% dei casi posso progredire a ripuntura a reazione sistemica. Chi invece subisce una reazione sistemica, presenta cioè sintomi in tutto il corpo, fra cui prurito diffuso, gonfiore, vertigini, nausea, vomito, dolori addominali, stordimento,che possono arrivare allo shock anafilattico, deve allertare immediatamente il 118. Vogliamo inoltre far conoscere l’adrenalina autoiniettabile, un presidio salvavita, che l’allergico può praticarsi in caso di shock anafilattico, così da poter guadagnare il tempo necessario per allertare il pronto intervento ed eseguire, presso le strutture dei pronto soccorso, le necessarie terapie. Tale presidio è dispensato gratuitamente dal nostro sistema sanitario regionale per i pazienti che ne hanno bisogno, dopo valutazione specialistica. L’altro messaggio che desideriamo veicolare è che esiste una cura per queste allergie. Si tratta dell’immunoterapia specifica che viene eseguita nelle nostre strutture sanitarie e nell’arco di 3/5 anni, è in grado di desensibilizzare la reazione immunitaria allergica, proteggendo da ulteriori reazioni allergiche al veleno degli imenotteri. Tali terapie si possono effettuare dopo una diagnosi adeguata,sono protettive per la massima parte (fino al 95%) dei pazienti e possono essere eseguite nei nostri centri .

Facebook.com/puntonelvivo - La prima pagina Facebook dedicata all’informazione sulle reazioni da punture di imenotteri è una piazza virtuale dove le persone, con pochi click, potranno trovare informazioni semplici e pratiche per conoscere gli imenotteri, distinguere una reazione normale da una reazione allergica, valutare la sua gravità, comprendere quando è necessario avere a disposizione e come utilizzare l’adrenalina autoiniettabile, presidio salvavita, e conoscere le indicazioni ad eseguire l’immunoterapia allergene specifica (AIT), unica terapia in grado di “curare” questa allergia.

Punture da imenotteri i consigli degli esperti:

Se venite punti da un’ape ricordatevi che il pungiglione è seghettato e quindi rimane infisso nella sede della puntura. E’ opportuno estrarlo nel più breve tempo possibile perché questo diminuisce la dose iniettata. Aiutarsi con una punta smussa (anche l’unghia) con un movimento dal basso verso l’alto senza utilizzare pinze o schiacciarlo tra le dita poiché il sacco velenifero alla base del pungiglione potrebbe iniettare ulteriore veleno. Applicare, quindi, del ghiaccio.

Ecco quali sono i fattori che aumentano l’aggressività di api, vespe e calabroni: odori intesi come quelli di un profumo, colori scuri nei vestiti, movimenti bruschi o rumori secchi quando ci ronzano intorno. Ricordatevi inoltre che i giorni ventosi ci mettono più facilmente a contatto con loro perché vengono abbassati i corridoi di volo.

In caso di reazioni che durano più di 24 ore e con un diametro superiore a 10 centimetri è consigliabile una visita allergologica per stabilire se si è allergici al veleno di imenotteri. Ricordatevi che è importante eseguire le prove allergiche non prima di 3-4 settimane dalla reazione stessa, per evitare false negatività.

In caso di shock anafilattico mantenete la calma e allertate immediatamente il pronto soccorso. Se avete con voi l’adrenalina autoiniettabile utilizzatela seguendo le prescrizioni del vostro medico, ricordandovi comunque di allertare il 118 per proseguire effettuare le cure del caso.

Anche chi sta seguendo l’Immunoterapia Allergene Specifica al veleno di imenotteri deve portare con se l’adrenalina autoiniettabile: sono due presidi che “lavorano” insieme, l’adrenalina in caso di shock mentre l’immunoterapia nel lungo termine per desensibilizzare il paziente allergico nel lungo periodo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Al via la prima Campagna di informazione sull'allergia al veleno di api, vespe e calabroni

RiminiToday è in caricamento