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Cronaca

Campagna screening sierologici, il 5,2% risultato positivo al Covid-19

I test su base volontaria hanno permesso ai ricercatori di ottenere importanti dati sulla diffusione del virus

Insieme alle province del nord dell’Emilia, quella del Riminese è stata una delle aree più colpite dall’infezione da Covid 19. Tanto che la Regione Emilia Romagna, in collaborazione con Ausl Romagna, ha deciso di effettuare una valutazione epidemiologica di diffusione del virus, attraverso un test di ricerca di anticorpi anti covid-19 su un campione rappresentativo della popolazione provinciale. Un’iniziativa che ha consentito di comprendere l’evoluzione del contagio tramite un test di screening che permette di individuare chi è venuto a contatto con il virus e se ha sviluppato anticorpi specifici, ma anche di scovare 12 asintomatici positivi, per i quali sono dunque scattati i protocolli anti-contagio.

Il test è stato effettuato dal 29 maggio ad inizio settembre, su base volontaria, tramite chiamata attiva telefonica, su un campione molto ampio della popolazione, che comprende tutti i pazienti covid guariti, tutti i loro contatti più un campione di soggetti, che a conoscenza, non erano mai venuti in contatto con il virus, stratificati per età, sesso e comune di residenza. In totale sono state invitate ad eseguire il test circa 61mila persone (1.500 guariti, 5.500 contatti e 54.000 che a conoscenza non erano mai venute in contatto con il virus). Il tasso di adesione è stato del 26,5 per cento, vale a dire 16mila persone che hanno eseguito il test. Il chè rappresenta comunque il 4,7 per cento della popolazione residente in provincia.

In totale i test sierologici positivi sono stati 842, cioè il 5,2% dei test sierologici eseguiti: di questi 315 tra i guariti, 304 tra i loro contatti e 223 tra coloro che a conoscenza non avevano avuto il virus. A seguito di queste positività sono stati effettuati i tamponi, da cui sono emerse le 12 positività: 6 tra i contatti dei guariti e 6 tra coloro che non erano mai stati malati. Ma oltre ad individuare 12 casi di covid che altrimenti sarebbero rimasti ignoti poiché i pazienti erano asintomatici, evitando così una ulteriore diffusione della patologia, la campagna di screening è stata molto importante anche per evidenziare una forte differenza tra territori. Il distretto sud della provincia, ad esempio, ha presentato livelli di positività più alti e i tamponi positivi, sono risultati 8 nella zona sud e 4 nella zona nord. Inoltre facendo una simulazione statistica, si può ritenere che il totale di coloro che hanno avuto un contatto con il virus, in provincia, dall’inizio del contagio, sia superore al numero dei casi effettivamente emersi.

“Rimini è stato un territorio in cui il covid 19 ha avuto una incidenza molto alta. QuestA ricerca regionale ci consente di ampliare le nostre conoscenze per contrastare la patologia ancor più efficacemente – afferma il direttore sanitario dell’Ausl Romagna dottor Mattia Altini – oltre ad aver consentito di individuare 12 positivi asintomatici, che in questo modo non hanno rischiato di diffondere il virus. Voglio concludere ringraziando i cittadini riminesi che hanno volontariamente accettato di partecipare alla ricerca e anche gli operatori che l’hanno attivata e seguita, con uno sforzo organizzativo importante, ma che ci aiuterà per il futuro”.
 

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