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Cronaca Sant'Agata Feltria

Cane da caccia ucciso da un boccone avvelenato: "Un'azione di rivalsa"

Il cane, un segugio italiano femmina, aveva ingerito la sostanza il 9 agosto scorso

Cane da caccia morto a seguito di un avvelenamento. Il fatto è avvenuto a Sapigno, nel comune di Sant'Agata Feltria. La sostanza limachicidia a base di metaldeide è stata ritrovata all’interno di un sacchetto di nylon gettato nel cortile della casa di un cacciatore. Il cane, un segugio italiano femmina, aveva ingerito la sostanza il 9 agosto scorso. Nonostante le cure veterinarie prestate da un veterinario di Mercato Saraceno, l'animale è deceduto lunedì scorso.

La sostanza limachicidia a base di metaldeide è stata ritrovata all’interno di un sacchetto di nylon gettato nel cortile della casa del cacciatore, proprietario dell'animale. I resti sono stati inviati all’Istituto Zooprofilattico di Forlì, che ha svolto la necroscopia, confermando l'ipotesi di avvelenamento. L'episodio ha destato grande preoccupazione nella zona. Al fine di bonificare l'area per l'eventuale presenza di bocconi avvellati, dopo un confronto col sindaco di Sant'Agata Feltria, il comando stagione Forestale ha inviato il pronto intervento del vicino Nucleo Cinofilo Antiveleno (con sede nella stazione Parco di Chiusi-La Verna) per verificare che non fossero presenti bocconi avvelenati nelle pertinenze del cortile dove è avvenuto l’avvelenamento.

Venerdì Titan, un labrador femmina nera, e Puma, un pastore belga Malinois, entrambi di tre anni, hanno operato venerdì, fortunatamente senza trovare altri bocconi. L'intera area è stata bonificata. Per gli inquirenti potrebbe quindi trattarsi di "un'azione di rivalsa contro il cacciatore nell'ambito di episodi di rivalità e conflittualità nel mondo venatorio". Le indagini proseguono.

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