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Cronaca

Prima offre una canna alla giovane amante, poi fanno sesso: 22enne finisce accusato di stupro

Controversa violenza sessuale quella discussa davanti ai giudici del Collegio del Tribunale di Rimini

Accuse pesantissime per un ragazzino, 22enne all'epoca dei fatti, che davanti ai giudici del Collegio del Tribunale di Rimini deve rispondere di violenza sessuale aggravata e cessione di stupefacenti a minorenne. La vicenda risale al 2015 quado lei, 16enne, incontra nuovamente il ragazzino con il quale alcuni anni prima aveva avuto una breve relazione. I due giovani, benchè entrambi fidanzati, ricominciano a sentirsi con una lunga serie di messaggi sul cellulare che, col passare del tempo, si fanno sempre più bollenti fino a quando decidono di vedersi per trascorrere un pomeriggio insieme. E' a questo punto, però, che le versioni dei due iniziano a discordare. Secondo la vittima, infatti, il 22enne le avrebbe fatto fumare una canna per poi, approfittando del suo stato di alterazione indotto anche dagli psicofarmaci che la minorenne assumeva, consumare un rapporto sessuale contro la sua volontà a casa del ragazzo. Una volta terminato, il giovane avrebbe poi accompagnato la 16enne a casa e, il giorno successivo dopo essersi confidata con un'amica, la ragazzina aveva raccontato tutto ai genitori. Portata in ospedale, i medici avevano riscontrato dei piccoli graffi alla schiena e una leggera ecchimosi al seno della giovane compatibili con il suo racconto facendo così scattare la denuncia.

Diametralmente opposta la versione del 22enne il quale, pur ammettendo di aver consumato della droga con la 16enne, ha sempre sostenuto che il rapporto era avvenuto con il consenso dell'interessata. Oltre a produrre gli sms piccanti che si erano scambiati poco prima di incontrarsi, il ragazzo ha fornito ulteriori dettagli sul pomeriggio di sesso che tenderebbero ad escludere come la minorenne fosse stata presa con la forza. Toccherà ora ai giudici dirimere la questione anche se, oltre a quella dello stupro, pesa l'accusa di aver ceduto lo stupefacente alla 16enne che, comunque, non si è costituita parte civile in quanto già liquidata con una provvisionale di 10mila euro.

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