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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Cantanti e maestranze non pagate, a processo per truffa gli organizzatori del Beat Village

Nel frattempo il patron della Dock Production Ltd, Willer Dolorati, è stato condannato in via definitiva per bancarotta fraudolenta per distrazione e assegni a vuoto e sta scontando una pena di 11 anni di reclusione

Lo scandalo era scoppiato nel torrido luglio del 2018 quando, a poche ore dall'inizio, era saltato improvvisamente il tanto atteso concerto di Al Bano e Romina Power in programma al Beat Village allestito sul porto di Rimini. Un vero e proprio caos con centinaia di spettatori imbufaliti, gli artisti sul piede di guerra che non avevano lesinato feroci critiche agli organizzatori e il Comune di Rimini che aveva patrocinato la manifestazione intervenuto in prima persona con l'allora assessore Jamil Sadgholvaad costretto ad accorrere al Grand Hotel per una conferenza stampa improvvisata. Nel mirino era finita fin da subito la Dock Production Ltd, che aveva organizzato la serie di concerti, e in particolare il suo patron Willer Dolorati. Quest'ultimo personaggio già noto alle cronache riminesi da quando, nel 2016, aveva promesso il rilancio del night club Lady Godiva. Un progetto, però, naufragato quando i dipendenti assunti per dare nuova vita al locale sotto al Grand Hotel si erano ritrovati senza stipendio e senza notizie sul loro futuro.

Un problema che si è riproposto 2 anni dopo col Beat Village, promosso come uno dei principali appuntamenti musicali dell'estate 2028, con un cartellone di concerti di primo piano. Tra i big sul palco figuravano Arbore, Capossela e Tony Hadley ma anche Roberto Vecchioni, Loredana Bertè e, appunto, Al Bano e Romina Power. La data prevista per questi ultimi due era il 26 luglio ma, già da alcuni giorni, si vociferava in città di seri problemi dell'organizzazione dal momento che l'esibizione di alcuni artisti era saltata. Quel pomeriggio, poi, subito dopo il sound check erano stati gli stessi allestitori ad incrociare le braccia sostenendo che non erano stati pagati dall'organizzazione. Era così arrivato il tracollo e per Willer Dolorati e il suo socio dell'epoca, Paolo Righetti, erano arrivate una serie di denunce per truffa da parte degli artisti che sostenevano che tutto o in parte il loro cachet non era stato pagato dall'organizzazione.

A passare per le vie legali, oltre alla società che si occupava dell'allestimento del palco, sono stati il chitarrista Al McKay componente straordinario degli Earth, Wind & Fire, Tony Hadley e Roberto Vecchioni che tramite i loro manager hanno portato Dolorati e Righetti in Tribunale con l'accusa di truffa. Dolorati, nel frattempo, come ha spiegato il suo legale Balestrieri ha avuto altri problemi con la giustizia in un altro processo che lo vedeva imputato per bancarotta fraudolenta per distrazione e assegni a vuoto. Per questo filone nei confronti dell'imprenditore, che figurava come amministratore di fatto di una società di costruzioni, nel giugno del 2021 è arrivata una condanna definitiva a 11 anni di reclusione che sta attualmente scontando nel carcere riminese dei "Casetti". Difeso dall'avvocato Nebbia per la Bancarotta, il legale ha chiesto che il suo assistito venga affidato al servizio di messa in prova ai servizi sociali per scontare il resto della pena.

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