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Cronaca

Il capolavoro di Guido Reni "San Giuseppe col bambino" in esposizione all’interno di Palazzo Soleri

Si potrà visitare e ammirare il capolavoro attribuito a Guido Reni, “San Giuseppe col Bambino”, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini

Dal 19 marzo al 27 marzo alla sede della Fondazione San Giuseppe in corso d’Augusto, 241, a Rimini si potrà visitare e ammirare il capolavoro attribuito a Guido Reni, “San Giuseppe col Bambino”, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. L’iniziativa, in occasione della festa di San Giuseppe vuole essere un momento per sottolineare la figura di San Giuseppe. “Siamo onorati di ospitare il quadro di San Giuseppe col bambino all’interno di Palazzo Soleri proprio perché è il nostro patrono e portiamo a casa l’immagine che ci condurrà a riflessioni sulla figura della paternità e dell’accoglienza cardini della nostra Fondazione - sottolinea Paola Benzi, presidente della Fondazione San Giuseppe -. Continuano così le riflessioni che abbiamo già cominciato l’anno scorso e questa sarà la conclusione dell’anno dedicato a San Giuseppe. Questo evento cade anche nel particolare momento storico che stiamo vivendo e questo ci rende ancora più felici di poter manifestare come la Fondazione non si sia mai fermata e mai ha cessato la propria funzione di accoglienza e questo evento ci porta a riflettere che la bellezza salverà il mondo e come non arrenderci alla nostra funzione più importante che è educare”.

“Quest’opera attribuita a Guido Reni è uscita dal laboratorio del grande maestro (probabilmente non del tutto di sua mano) verso la sua fine vita 1640 e per la prima volta rende famosa un’iconografia piuttosto rara, il contatto tra Cristo e il padre adottivo: tutto mostra il senso della tenerezza e le velature della pittura ce lo dimostrano” afferma Alessandro Giovanardi, storico d’arte e responsabile ufficio cultura della Fondazione Cassa di Risparmio. “Un potente simbolismo, il Bambino che è nutrito, assistito da questo padre adottivo che lo custodisce nella sua fragilità: tutto fatto di luce, una sorta di teatro che pare nero, ma rimanda ad una musica, ad un canto gregoriano. Quel Bambino muove quel frutto come se fosse la sfera del cosmo e quel frutto può essere il frutto del peccato con significato eucaristico, ma può essere il nostro cosmo tenuto dalle mani e protetto da colui che è più fragile: una vera contemplazione mistica, di intensità riusciamo a comprendere se superiamo l’aspetto puro del sentimentalismo”.

L’opera del “San Giuseppe col bambino” potrà essere visitata solo su prenotazione scrivendo alla mail
progettazione@sangiuseppe.org oppure telefonando al 338.3631582.

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