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Cronaca

Carabinieri, il comandante provinciale Sportelli lascia Rimini per un prestigioso incarico allo Stato Maggiore

Il sindaco Andrea Gnassi, ha incontrato venerdì mattina nel suo ufficio il Colonnello Giuseppe Sportelli, per ringraziarlo e salutarlo, dopo tutto il lavoro svolto a Rimini

Si accomiata da Rimini il comandate provinciale dei carabinieri Giuseppe Sportelli. Incontrando i media, Sportelli ha tracciato un bilancio dei suoi tre anni di permanenza nel capoluogo rivierasco, spiegando che sono stati identificati gli autori dei principali reati e di aver assolto alle necessità di ordine pubblico imposte sia dal Covid, ma anche dal turismo e dai tantissimi eventi di richiamo che rendono la realtà riminese una meta per centinaia di migliaia di persone ogni anno. "Sono stati tre anni impegnativi e interessanti", ha spiegato il comandante che lunedì lascia l'incarico in Romagna.

E il sindaco Andrea Gnassi, ha incontrato venerdì mattina nel suo ufficio il Colonnello Giuseppe Sportelli, per ringraziarlo e salutarlo, dopo tutto il lavoro svolto a Rimini. Il comandante provinciale dei Carabinieri di Rimini lascia dopo 3 anni il suo incarico per andare Roma dove svolgerà il prestigioso incarico di Capo di Stato Maggiore della Prima Brigata Mobile dell’Arma. Durante l'incontro il primo cittadino ha donato al comandante, il “Libro dei Sogni” di Federico Fellini, la formella in argento del suo segno zodiacale e il volume la “Cappella dei Pianeti” del Tempio Malatestiano: segni di riconoscenza per tutto il lavoro svolto nei tre anni di permanenza a Rimini.

“La voglio ringraziare perché è stato sempre al servizio della collettività - ha dichiarato il sindaco - in una relazione costantemente attiva ed efficace con l'intera comunità locale e sempre in stretta collaborazione con le altre forze dell'ordine e le istituzioni.  Una disponibilità che ha consentito di raggiungere importanti e concreti risultati per l'ordine e la sicurezza di Rimini. In particolare nei mesi di marzo e aprile, quando l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del coronavirus rappresentava per la Provincia e la Città di Rimini un pericolo serio. Un grazie anche per l'opera diretta, in questi tre anni, a contrasto della criminalità che, specialmente nei periodi estivi, è stata affrontata anche in condizioni di carenza di personale aggiunto. 
Rimini le è grata e lo sarà sempre per il buon segno che il suo lavoro ha lasciato e questo è anche il sicuro auspicio per un prosieguo di carriera piena di soddisfazioni.”

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