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Cronaca

Inaugurato il nuovo reparto di Cardiologia: "Mortalità scesa al 4%"

Gnassi ha ribadito la fiducia nell’Ausl Romagna “anche in virtù delle modificazioni di rotta al suo interno che, a suo tempo, abbiamo preteso” e nelle strutture sanitarie sul territorio provinciale

Inaugurato venerdì mattina, alla presenza del presidente della Regione Stefano Bonaccini, del sindaco di Rimini Andrea Gnassi, del presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara Fausto Caldari, del direttore generale dell’Ausl Romagna Marcello Tonini, del direttore medico del presidio ospedaliero di Rimini-Santarcangelo-Novafeltria Stefano Busetti, del direttore del Dipartimento Malattie Cardiovascolar Giancarlo Piovaccari e del direttore dell’Unità Operativa “Progettazione Investimenti”, Enrico Sabatini. il nuovo reparto di “Cardiologia - Utic” dell’ospedale “Infermi” di Rimini.

Si trova al terzo piano del Dipartimento di Emergenza Accettazione (Dea), inaugurato il 2 maggio 2011 e che già ospita i reparti di “Pronto Soccorso – Medicina d’Urgenza” e di “Anestesia Rianimazione”. I lavori dell’intero edificio, collegato al “vecchio” corpo di fabbrica dell’Ospedale, sono iniziati nel 2006 e proseguiranno, come ha sottolineato Sabatini, con l’apertura della nuove sale operatorie a inizio 2016 e, nel giro di un paio d’anni, con completamento dell’edificio e lo spostamento dei reparti del Dipartimento “Materno Infantile”: Ostetricia, Ginecologia, Terapia Intensiva Neonatale e Pediatria.

L’intervento strutturale per la “Cardiologia – Utic” - La superficie utile del nuovo reparto è di 2.600 metri quadrati; l’intervento edilizio ha però coperto complessivamente 4.800 metri quadrati, considerando anche scale e gallerie di collegamento. L’area comprende il Reparto di degenza, la Terapia Intensiva Coronarica (Tic), i laboratori di Emodinamica ed Elettrofisiologia.Il reparto di degenza è collocato nell’ala Ovest ed è disposto a “L” intorno alla postazione di lavoro e controllo del personale infermieristico. Contempla 20 posti letto: 9 camere a 2 posti letto; 2 camere ad 1 posto letto.

Nell’ala Est trova spazio invece la Tic: la zona di ricovero è organizzata intorno ad un grande nucleo centrale aperto, con un bancone per il lavoro degli infermieri, in modo che da tale postazione il personale possa controllare tutti i posti letto. Quest’area accoglie 8 posti letto suddivisi in un’area aperta per i 4 posti letto intensivi e in ampi box chiusi per i pazienti semintensivi (un box da 2 posti letto, uno da 1 posto letto e uno da 1 posto letto per pazienti infettivi).

Le pareti dei box che affacciano verso la postazione infermieristica sono vetrate per facilitare la visibilità anche di questi pazienti da parte del personale, garantendo così un costante controllo diretto. Il settore destinato ai laboratori di Emodinamica ed Elettrofisiologia è collocato nell’ala Nord del piano, interposto tra il reparto di degenza e la Tic, e in prossimità dei montalettighe che garantiscono il collegamento diretto con il sottostante Pronto Soccorso. E’ dotato di due sale angiografiche poste adiacenti alla comune sala comandi. Il progetto si basa sulla moderna visione della Cardiologia come disciplina medica ed interventistica caratterizzata da rapidità e tempestività di intervento diagnostico e terapeutico, condizioni rese possibili grazie anche allo sviluppo tecnologico che offre sistemi di apparecchiature affidabili, di facile e immediato utilizzo e sicure sia per il paziente sia per gli operatori.

Complessivamente il valore dell'investimento in tecnologie supera i due milioni di euro. Si sottolinea che i due sistemi Angiocardiografici e relativi Fisiopoligrafi (Laboratori di Emodinamica ed Elettrofisiologia) acquisiti da Toshiba Italia in collaborazione con Toshiba Corporation, sono frutto di donazione da parte della Banca di Credito Cooperativo di Gradara. Il presidente Caldari ha dunque spiegato che “non è difficile impegnarsi nel settore della salute quando si incontrano persone come il dottor Giancarlo Piovaccari, un medico che onora il giuramento di Ippocrate, interpretando la medicina come missione e non solo come professione. La cura della salute, è alla base di ogni comunità, e può essere esaltante, per una piccola banca come la nostra, poter partecipare a programmi di eccellenza come quello varato da questo reparto di Cardiologia, noto per gli straordinari risultati di buona sanità. Mi dicono che nella provincia di Rimini praticamente non si muore più di infarto, che in trent’anni, la mortalità è scesa da un inquietante 30% dei ricoverati, a un rassicurante 4%. Noi della BCC di Gradara, in questi anni, abbiamo partecipato a migliorare le infrastrutture ospedaliere, destinando alla salute, una parte dei fondi istituzionalmente riservati al territorio, pronti ad accogliere, per quanto possibile, le richieste avanzate dagli ospedali e dalle Ausl di riferimento. La salute e la crescita culturale della popolazione, sono per noi una priorità”.

Nel suo intervento Piovaccari ha ripercorso la storia della cardiologia nel mondo, in Italia e nel territorio riminese e romagnolo. Rispetto alla realtà riminese l’Unità Operativa conta 21 medici (più il primario), 3 coordinatori infermieristici, 75 infermieri, 8 oss e 2 operatori amministrativi. Nel corso dell’anno 2014 le dimissioni di pazienti effettuate sono state 2.154. La casistica principale di questi pazienti è stata l’angioplastica coronarica, cioè l’intervento di disostruzione delle coronarie attraverso introduzione percutanea di stent medicato: ne sono state effettuate 895, di cui 305 angioplastiche primarie, cioè eseguite in emergenza; circa 1.600 le coronarografie effettuate in emodinamica; 460 invece i ricoveri per patologie legate all’aritmologia e alla elettrofisiologia.

I professionisti dell’Unità Operativa effettuano anche attività ambulatoriale, sia all’interno dell’Ospedale di Rimini anche come consulenza alle altre Unità Operative, sia presso altre strutture. Nel corso del 2014 tali prestazioni sono state circa 35mila, di cui 22mila per pazienti esterni.  Sempre all’interno dell'attività ambulatoriale, circa 4mila prestazioni sono state effettuate per pazienti in età 0 – 14 anni a supporto del polo materno infantile dell’Ospedale di Rimini, e di queste circa mille per pazienti ricoverati, in età evolutiva.

Il direttore generale ha sottolineato come “certi risultati si raggiungano con le competenze certo, ma anche col dialogo, senza il quale sarebbe davvero difficile. Il Dea di Rimini è nato grazie all’impegno di, e al dialogo tra, l’azienda e le principali Istituzioni locali e regionali. Lo stesso dicasi per questo nuovo reparto e, ne sono convinto, per i servizi che andremo ad inaugurare in futuro. E sono convinto - ha concluso - che l'Ausl Romagna nel suo insieme non potrà che crescere e migliorare. La sanità e la cultura restano i nostri due importanti filoni di intervento”.

Il presidente Bonaccini ha evidenziato i valori ed i risultati che la Regione Emilia Romagna persegue su tutti i fronti. A mo’ di esempio ha citato dieci start up emiliano romagnole che, con l’ausilio della Regione, stanno sviluppandosi in California. O gli asili di Reggio Emilia i cui programmi sono presi ad esempio sempre negli Stati Uniti. O ancora l’accordi di collaborazione stipulato con la regione cinese del Huang Dong. Principali obiettivi futuri, l’aumento dell’occupazione e l’ulteriore innalzamento della qualità della vita dei cittadini. Breve il passo di qui alla sanità: Bonaccini ci ha tenuto a chiarire che non solo “gli ospedali dell’Emilia Romagna non chiuderanno. Non un solo ospedale chiuderà. E questo vale anche per l’Ospedale di Novafeltria in provincia di Rimini”.

Ma anzi, “di qui a breve le inaugurazioni di strutture sanitarie si moltiplicheranno”. Un invito forte a coloro che in sanità ci lavorano affinchè “le risorse che ci sono sia utilizzate al meglio, come abbiamo fatto noi in regione” e poi il tema liste d’attesa: “Abbiamo agito su tre fattori: più risorse, 10 milioni di euro; utilizzo di apparecchiature e strutture anche in orari non canonici tipo la sera e festivi; più medici al lavoro, ne abbiamo assunti circa 200”. Risultato, “i miglioramenti sui tempi d’attesa si stanno iniziando a vedere, e presto li renderemo noti”. Sull’Ausl Romagna, “è un’esperienza importante, grazie anche al coinvolgimento degli amministratori locali come il sindaco Gnassi; e il direttore generale Tonini sta facendo un lavoro straordinario”.

A chiudere i lavori il primo cittadino di Rimini, il quale ha ribadito la fiducia nell’Ausl Romagna “anche in virtù delle modificazioni di rotta al suo interno che, a suo tempo, abbiamo preteso” e nelle strutture sanitarie sul territorio provinciale. Un territorio che deve fare sempre più sistema su tutti i settori, a partire dal benessere e wellfare, coi sui indubbi risvolti positivi sulla salute, a tutte le politiche che, a qualsiasi titolo, possono migliorare la qualità della vita dei cittadini: dall’ambiente, alla viabilità, alla cultura.

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