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Cronaca

Carlo Cracco al Sigep: "E' una magnifica fiera ed una grande festa"

Lo chef ha sottolineato come l'evento riminese "crea occasione di confronto fra scuole e culture, scambia conoscenze e quindi genera progresso"

Era fra gli ospiti più attesi di Sigep 2023 e il pubblico lo ha accolto con calore. Carlo Cracco lubedì mattina è stato protagonista di uno degli incontri del calendario della Vision Plaza, dal titolo “I trends, a livello internazionale, dell’alta pasticceria nella ristorazione e nell’hotellerie”. “La pasticceria ha sempre avuto un ruolo importante nella proposta di un ristorante. E’ l’ultimo piatto, lascia il ricordo più recente e se magari compiamo un errore all’inizio, un dolce di qualità ne offusca l’effetto. Certo che al ristorante abbiamo meno spazio per la creatività, il dolce deve essere coerente con la proposta del ristorante, del suo menu. In pasticceria è diverso, c’è più margine per la creatività e in questi anni i progressi compiuti sono enormi. Si è passati da una dimensione quasi famigliare ad esprimere straordinari Maestri, sempre più giovani, in Italia e nel mondo. Mi piace SIGEP perché crea occasione di confronto fra scuole e culture, scambia conoscenze e quindi genera progresso. E’ una festa, ed una fiera è bello sia anche questo. Ci si ritrova dopo un paio di anni complicati e il potersi vedere è un valore impagabile. Chi come noi non si avvale per fortuna dello smart working, ha la ricchezza di un valore fondamentale, quello di stare insieme in una brigata di cucina. Ciò genera ulteriore arricchimento”. Stimolato sulle dichiarazioni che il Ministro Lollobrigida ha rilasciato ieri durante il suo video collegamento con Sigep in merito alla necessità di tutelare e valorizzare il made in Italy gastronomico, Cracco è stato netto: “Condivido, è il tempo di scrivere regole chiare e immediatamente da osservare. Entro quanto tempo? Adesso, entro quest’anno, altrimenti sarà irrimediabilmente tardi”. Insieme a Cracco, anche Loretta Flanella, pastry chef nota a livello internazionale: “Dobbiamo mirare alla qualità, saperla riconoscere e valorizzarla - ha sottolineato -. Meno quantità e più attenzione a ciò che produciamo. Solo così ne usciremo vincenti”.

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