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Cronaca

La casa sta diventando un bene di lusso anche per chi lavora. La Cgil: "Rischio emergenza affitti"

Il sindacato: "Non riuscire a pagare un affitto oggi è un’emergenza che non riguarda solo i più poveri ma anche le fasce intermedie"

Una casa per tutti. Utopia o impresa possibile? E’ questo il tema del nuovo incontro organizzato dalla Cgil, che affronta un tema di assoluta attualità: la difficoltà, anche per chi lavora, di avere una casa complici una lunga serie di fattori. Il patrimonio di edilizia popolare attualmente gestito da Acer nella provincia di Rimini è formato da 1.954 alloggi Erp di proprietà comunale, 352 alloggi di edilizia agevolata di proprietà comunale, 88 alloggi di proprietà Acer, 6 alloggi di proprietà Ausl della Romagna, 46 unità immobiliari per usi diversi (negozi, centri sociali etc.) per un totale di 2.446 unità immobiliari ai quali sommare i 62 alloggi privati reperiti attraverso l’Agenzia per la locazione per il servizio di emergenza abitativa.

“Questo è ciò che abbiamo ma non basta. La crisi economica, pandemica, climatica sta mettendo a dura prova il nostro presente e ponendo incommensurabili ipoteche sul futuro – sostiene la Cgil -. Le persone, le famiglie sono più povere e lo Stato sociale è messo a dura prova, chiamato a rispondere a tanti nuovi problemi tra cui anche quello abitativo. Non riuscire a pagare un affitto oggi è un’emergenza che non riguarda solo i più poveri ma anche le fasce intermedie ossia chi ha un reddito alto per accedere all’edilizia residenziale pubblica, ma che tuttavia non può far fronte ai canoni di affitto stabiliti dal mercato. Ma il diritto alla casa costituisce un dovere di solidarietà e lo Stato ha la responsabilità di predisporre un sistema di garanzie in grado di prevenire e risolvere la povertà abitativa creandone le condizioni”.

Il sostegno al bisogno primario della casa per la Cgil deve tradursi in un incremento dell’edilizia pubblica e sociale a saldo zero nel consumo del suolo, così da generare anche processi di riduzione della disuguaglianza e di inclusione sociale in un’ottica di sviluppo sostenibile del territorio. Alla luce delle nuove norme urbanistiche e di rigenerazione, la riqualificazione degli edifici e delle aree degradate, andrebbe associata ad un piano pluriennale per avviare e consolidare una politica abitativa di lungo respiro, volta ad aumentare l’offerta di alloggi pubblici e a canoni sostenibili per le precarie condizioni reddituali delle famiglie che non trovano soddisfacimento dall’attuale mercato.
I temi saranno tratti nel corso di una tavola rotonda dal titolo “Una casa per tutti. Utopia o impresa possibile?” organizzata dalla Cgil di Rimini nell’ambito delle Giornate Rosso Quadrato, martedì 4 ottobre.

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