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Cronaca Montescudo

Casa scout sulle colline riminesi nella bufera, "è una colonia fascista". I gestori: "Affittiamo a tutti"

La polemica era già scoppiata a livello nazionale qualche anno fa in seguito a un articolo che puntava il dito contro alcune pratiche svolte dai bambini all'interno delle colonie, come l'alzabandiera o l'intonazione di canti patriottici quali 'La bandiera dei tre colori'

Polemiche sulla "colonia estiva" organizzata dall'associazione Evita Perón - nata anni fa come "braccio femminile" del movimento di estrema destra Forza Nuova - in una casa scout di Montecolombo, nelle colline riminesi. Tra sport, disegni, escursioni e attività ricreative è emerso che di fronte ai bambini del campo estivo, una ventina, hanno fatto capolino due esponenti politici dell'area di Forza Nuova e Casa Pound, che hanno tenuto una loro relazione ai piccoli ospiti. A sollevare il caso, documentato con fotografie postate su Facebook dalla stessa associazione, è Alessandro Bongarzone, capolista di Comunisti Uniti nel collegio Emilia-Romagna ed ex candidato sindaco a Ravenna alle amministrative 2021.

Dettaglia Bongarzone: "Un dirigente di Casa Pound e uno della Rete dei patrioti a indottrinare bambini e bambine. I due “educatori” hanno un curriculum che non dà adito a dubbi - punta il dito - Salvatore Ferrara, ex dirigente di Forza Nuova e ora pezzo grosso della Rete dei patrioti (il gruppo che si è staccato due anni fa dal partito di Roberto Fiore), e Lorenzo Cafarchio, militante di Casa Pound. Denunciamo con forza questo grave episodio e il fatto che il Comune di Solarolo consenta la presenza di questa colonia per balilla e piccole italiane sul proprio territorio e speriamo senza oneri per l’ente pubblico". Il campo estivo, in verità, in passato si era tenuto a Solarolo, ma quest'anno è stato organizzato nel piccolo comune di Montescudo-Montecolombo, nell'entroterra di Rimini. Al sindaco di Solarolo Stefano Briccolani, infatti, non risulta tale attività in corso.

La polemica era già scoppiata a livello nazionale qualche anno fa in seguito a un articolo di Repubblica che puntava il dito contro alcune pratiche svolte dai bambini all'interno delle colonie, come l'alzabandiera o l'intonazione di canti quali 'La bandiera dei tre colori', canto patriottico cantato anche dai legionari capitanati da D'Annunzio durante l'Impresa di Fiume.

La replica dell'associazione: "Non si fa politica con i ragazzini"

"Non si fa politica con i ragazzini": è la replica che arriva da Desideria Raggi, responsabile dell'associazione Evita Perón, che rimanda al mittente le accuse in riferimento a un sistema educativo definito di stampo neofascista. Il sodalizio "Evita Perón in Rete" sulla propria pagina Facebook rimarca che la priorità delle colonie è quella di "insegnare ai ragazzi tutti quei valori oramai volutamente cancellati dal mondo moderno" perchè "mai come ora la loro crescita è minata costantemente dai disvalori innaturali ed artefatti imposti da una società modernista che basa tutto sull’egoismo, sulla prevaricazione, sul narcisismo". Tra le attività svolte dai bambini in colonia, guardando sempre alla pagina Facebook, si vedono momenti di sport, visite nei borghi, ma anche momenti di formazione (come quella sulla tossicodipendenza) e giochi come rubabandiera, ma anche quelli non meglio specificati che portano il nome di "il giuramento" e "il cerchio dell'onore".

Raggi non ha voluto identificare, però, il luogo in cui si sta realizzando la "colonia estiva", limitandosi a dire che si trova "sulle colline romagnole, in provincia di Ravenna". E anche nelle foto dell'attività con i bambini postate su Facebook mai viene identificata né la struttura, né il comune in cui questa si trova. Ma la sede è stata identificata da RavennaToday in una casa scout, appunto, dello storico borgo riminese di Montecolombo.

Gli scout che gestiscono la casa: "Non facciamo ragionamenti politici"

"Sì, la casa scout di Montecolombo è stata affittata all'associazione Evita Perón - conferma Andrea del gruppo scout riminese - Non conosco personalmente l'associazione, ma quando diamo la casa in affitto non facciamo un ragionamento politico. L'abbiamo concessa senza investigare. Come gruppo scout gestiamo questa casa da almeno 20 anni e per i campeggi noi non richiediamo documenti o autorizzazioni, ma è buona prassi che chi la affitta segnali la presenza delle persone che ci sono al Comune".

"Alla nostra amministrazione non è mai arrivata alcuna richiesta, non eravamo al corrente di questa cosa - dice però il vicesindaco di Montescudo-Montecolombo Simone Tordi - Si tratta di una casa scout data in comodato d'uso a una parrocchia riminese, può darsi che loro la affittino ad altri. Sappiamo che organizzano ritiri per le Comunioni o le Cresime, ma di questo non sapevamo nulla. Comunque questo è un ulteriore motivo per andare a parlare dell'uso che viene fatto di questo edificio".

L'intervista: "Priorità ai bambini italiani"

Abbiamo contattato l'associazione Evita Perón tramite la sua presidente, Desideria Raggi (già responsabile di Forza Nuova), per cercare di fare un po' di chiarezza.

Raggi, vorremmo farle qualche domanda in merito alle colonie estive organizzate da Evita Perón...

Ho già letto la sterile e futile polemica sorta sull’attività dell’associazione. Fa sorridere come certi elementi vivano, di anno in anno, in attesa delle colonie Evita Perón per poter godere di cinque minuti di visibilità. In primo luogo teniamo a precisare che non esistono finanziamenti pubblici e che la colonia non è in alcun modo un reclutamento di giovani leve per la politica, al contrario di alcuni sedicenti centri estivi ravennati che basano le proprie attività solo ed esclusivamente sull'antifascismo senza vivere la quotidianità del disagio giovanile. Come sempre, se lo fai da sinistra è volontariato, se lo fai da destra è indottrinamento. Rimarrebbero alquanto delusi se, prima di accusarci, venissero a trovarci.

Sulla vostra pagina Facebook definite le colonie "un vero e proprio atto rivoluzionario la cui priorità è la capacità di formare e di donare un bagaglio di esperienze e di competenze da portare con sé nello spazio e nel tempo". Cioè? Cosa si insegna?

Si insegnano i nostri valori tradizionali.

Ovvero?

I valori tradizionali. Parlare di comunità, di rispetto, di condivisione, trattare argomenti come il bullismo, le dipendenze, il disagio giovanile post pandemia, alternando le attività formative ad ampi spazi ludici, non è indottrinamento. Offrire la possibilità a ragazzi, spesso provenienti da situazioni problematiche, di vivere una vacanza che altrimenti non si sarebbero potuti permettere, di stringere amicizie, di capire che il mondo non finisce oltre le mura di casa non è reato. Cogliamo l'occasione per ringraziare gli ospiti 'malamente' citati e tutti gli adulti, uomini e donne, che a proprie spese danno continuità ogni anno alle colonie. 

Sempre sulla vostra pagina Facebook scrivete che "peculiarità della colonia è che è rivolta ai bambini e ai ragazzi provenienti da famiglie italiane temporaneamente disagiate": quindi i non italiani non sono bene accetti?

Ci sono tantissime associazioni che aiutano gli stranieri. In questo caso sì, priorità agli italiani.

Priorità o esclusività? Per intenderci: se restano posti liberi e si presenta una famiglia non italiana per iscrivere il proprio figlio? Viene ammesso?

Ripeto: priorità agli italiani.

Gli obblighi dei soggiorni vacanza

Le “colonie estive” - termine dal sapore retrò che identifica oggi più che altro gli innumerevoli edifici fatiscenti della riviera romagnola un tempo usati per portare al mare in forma organizzata bambini di famiglie che non si potevano permettere le vacanze -possono essere inquadrate nella normativa regionale come 'soggiorni vacanza' se è previsto il pernottamento. La delibera regionale 247 del 2018 (“Direttiva per l’organizzazione e lo svolgimento dei soggiorni di vacanza socio educativi in struttura e dei centri estivi nel territorio della Regione Emilia-Romagna ai sensi della legge regionale 14/2008”) prevede diverse incombenze per gli organizzatori.

In particolare viene specificato che “le funzioni di controllo e vigilanza sui soggiorni di vacanza e centri estivi a favore di minori sono attribuite ai Comuni e comprendono la vigilanza sul funzionamento delle strutture, dei servizi e delle attività, fatti salvi i controlli di competenza dell'autorità sanitaria”. La stessa legge prevede che il centro estivo sia soggetto a segnalazione di inizio attività, in quanto ritenuta sufficiente per servizi di breve durata. Per i 'soggiorni vacanza', inoltre, esistono diverse altre prescrizioni: numero di bambini per educatore, le dotazioni infrastrutturali (bagni etc), il titolo di studio del gestore etc. La stessa delibera regionale, infine, cita tra gli scopi dei centri estivi quello di “favorire l’accoglienza e l'integrazione delle diversità”.

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