rotate-mobile
Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Cronaca

Da negozio di sigarette elettroniche a centrale dello spaccio, 7 arresti dei carabinieri

Il gruppo di pusher aveva fatto affari d'oro durante il periodo del lockdown smerciando cocaina, eroina, hashish e marijuana

Trasforma il suo negozio in un deposito e centro di smistamento della droga, capace di approvvigionare ampiamente la piazza di spaccio di Rimini. Due casertani finiscono nei guai. Alle prime luci dell’alba, i carabinieri del nucleo investigativo di Rimini, nell’ambito di una complessa attività investigativa volta a contrastare la diffusione di eroina e cocaina, hanno dato esecuzione a sette misure cautelari emesse dal gip presso il Tribunale di Rimini su richiesta del sostituto procuratore di Rimini, Paola Bonetti, nei confronti di sei cittadini italiani e di un cittadino di origine albanese. Le indagini sono state svolte dai carabinieri, che hanno portato all’operazione denominata ‘No smoking’. Principali indagati due riminesi di 42 e 54 anni. Dalle indagini è emerso, precisano i carabinieri, “un rilevante” canale di rifornimento di droga, tra cui eroina e cocaina, gestito da un cittadino albanese, “capace di approvvigionare ampiamente la piazza di spaccio riminese”. Il gruppo, composto da cittadini italiani, dedito allo spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti nel capoluogo di Rimini, è stato smantellato. In particolare, dai servizi di osservazione e pedinamento si è compreso che i due indagati erano collegati a una persona posta ad un livello a loro superiore, un 44enne, il quale aveva trasformato il suo negozio di rivendita di prodotti per fumatori in un deposito e centro di smistamento di droga. Nel prosieguo delle indagini è stato appurato che il negoziante, non fidandosi pienamente dei due, ha fatto venire da Caserta il fratello 47enne, che ha assunto il ruolo di suo braccio destro nella commercializzazione della droga.

L'indagine era partita su input dei carabinieri alla fine dello scorso ottobre quando la polizia Municipale di Rimini aveva smascherato il negozio di sigarette elettroniche, situato in viale Pascoli, dove oltre ai liquidi per fumatori veniva venduta anche marijuana e cocaina. In quell'occasione a finire in manette era stato il 44enne trovato in possesso di 300,94 grammi cocaina; 75,97 grammi marjuana; 16,11 grammi hashish e 21 grammi di mannite. Il proseguo dell'inchiesta ha permesso di scoprire che a gestire il traffico era un 43enne albanese che garantiva l'approvigionamento delle scorte di stupefacente in grado di soddisfare la piazza riminese. Il negoziante 44enne si serviva del 42enne per portare avanti i suoi traffici ma, non fidandosi dei suoi complici, aveva chiesto aiuto al fratello 47enne che nel tempo era diventato il suo braccio destro nella gestione dello spaccio. Il riminese, invece, era una sorta di “tuttofare” il quale eseguiva pedissequamente le direttive che entrambi i fratelli gli impartivano, facendo sia da autista che provvedendo, personalmente o in compagnia del fratello libero, alla consegna dello stupefacente ai soggetti “in affari” con il negoziante. Secondo le indagini dei carabinieri, poi, era emersa la figura di un altro riminese 59enne che intratteneva una serie di affari coi due fratelli. L'uomo, tuttavia, era specializzato nell'eroina e per vendere la sua droga era stato costretto dai casertani ad abbinarla alla cocaina spacciata dai campani. Per gli spacciatori il periodo del lockdown durante il Covid era stato un momento d'oro per gli affari riuscendo a smerciare, secondo gli inquirenti dell'Arma, ingenti quantità di stupefacenti per un incasso di diverse centinaia di migliaia di euro.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Da negozio di sigarette elettroniche a centrale dello spaccio, 7 arresti dei carabinieri

RiminiToday è in caricamento