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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Casi in crescita per quinta settimana di fila, tornano ad aumentare anche i decessi

In una settimana l'incremento è del 53,2%, Altini: "Rispetto allo scorso anno i casi sono dimezzati e tutto grazie alla campagna di vaccinazione"

L'Ausl Romagna ha diffuso il bollettino coi dati dell'ultima settimana sull'andamento del Coronavirus nel suo territorio dal quale emerge una ulteriore tendenza al rialzo della curve epidemica per la quinta settimana consecutiva. Nel periodo dall'8 al 14 novembre, che prende in considerazione i casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo, si sono registrate si sono registrate 1815 positività (5%) su un totale di 36.640 tamponi.  Si registra un aumento dei nuovi casi in termini assoluti (+630) che rappresentano un incremento del 53,2%. Rispetto alle previsioni del Piano aziendale si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da COVID, che ci pone nel livello arancione. In totale sono ricoverati 109 pazienti, di cui 4 in terapia intensiva.

La situazione nella provincia di Rimini vede la curva epidemica continuare a salire ancora di più rispetto alla settimana scorsa anche se nel resto della Romagna il virus sta correndo molto più veloce. La provincia con il maggior numero di casi è Ravenna seguita dal cesenata e dal forlivese. Nel periodo analizzato dall'Ausl si sono avuti 413 nuovi casi positivi (erano 273 la scorsa settimana) così distribuiti: nel distretto riminese che conta un'incidenza di 109 malati ogni 100mila residenti mentre la zona sud ha un'incidenza di 109 malati ogni 100mila residenti.

La situazione dei ricoveri, rispetto alla precedente rilevazione, ha avuto una nuova crescita del 16%: sono infatti 109 i pazienti che si trovano in terapia sub-intensiva (94 la scorsa settimana) e 4 in Terapia intensiva con questo ultimo dato che resta stabile. Dall'analisi emerge come il numero dei ricoverati in Terapia intensiva sia in netto aumento tra quelli che non hanno fatto il vaccino o non hanno concluso la campagna vaccinale. Nel periodo dal 23 Settembre al 20 Ottobre 2021, l’incidenza dei ricoveri in ospedale per COVID è stata di 6,9/10.000 nei nonvaccinati, rispetto a 1,4 nei vaccinati.

Nell'ultima settimana sono aumentati anche i decessi per Covid: 15 quelli registrati in Romagna di cui 4 nella provincia di Rimini che portano il totale dall'inizio dell'epidemia a 1109. Al momento nella provincia di Rimini risultano 116 sanitari sospesi per non aver voluto effettuare la vaccinazione. Sul fronte della scuola, in provincia di Rimini risultano in quarantena gli alunni di 18 classi: 1 dell'asilo nido, 6 nella scuola d'infanzia e altrettanti in quella primaria, 2 alle medie e 3 alle superiori. Allo stesso tempo non risultano focolai attivi in case di riposo e in una strutture intraospedaliera.

“Assistiamo ad un trend in costante crescita in queste ultime settimane - commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario di Ausl Romagna - allineato al dato nazionale e regionale che evidenzia la continua e costante circolazione del virus. Quindi, potrebbero dire i detrattori del vaccino, cosa è cambiato dall’anno scorso quando la campagna vaccinale non era ancora partita? Risposta secca:. molto, si è passati dalla “notte al giorno”.In una fase, spesso caratterizzata dalla memoria corta e dalle notizie che si bruciano in pochi istanti, abbiamo voluto mettere a confronto, in una slide riportata sul bollettino, lo stesso periodo dell’anno precedente con l’attuale. Alcuni dati significativi per comprendere immediatamente le differenze: 3744 nuovi casi nella settimana 9-15 novembre 2020 a fronte di 1815 nella settimana 8-14 novembre 2021; 451 ricoveri a fronte degli attuali 109, di cui 41 ricoveri in Terapia Intensiva a fronte degli attuali 5. Per quanto riguarda infine i decessi 45 nella settimana 2020 presa in considerazione, a fronte dei 15 attuali. Se a questo si aggiunge che l’anno scorso eravamo in presenza di forti restrizioni, mentre oggi ci muoviamo in libertà, la differenza è ancora più evidente. Ecco allora a cosa serve il vaccino! Ma da solo non basta. Occorre supportarlo ancora con le misure che conosciamo: distanziamento, mascherine e igiene delle mani. Abbiamo ancora una parte di popolazione che ha scelto di non vaccinarsi ed un’altra parte, i bambini , che ancora, speriamo per poco, non possono effettuare il vaccino. Ai primi non smetteremo mai di  rivolgere l’invito ad aderire alla campagna vaccinale. Come si dice, i numeri non barano e dando un’occhiata anche distratta, alla slide17 di questo bollettino, le ragioni sono più che evidenti”.

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