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Cronaca

Caso Scieri, il Gip assolve gli imputati per l'omicidio del parà ritrovato cadavere in caserma

Il 26enne allievo paracadutista di Siracusa era morto la notte tra il 13 e il 14 agosto del 1999 a Pisa, l'accusa aveva ipotizzato atti di nonnismo

E' stato assolto per non aver commesso il fatto Andrea Antico, il militare ancora in servizio al Reggimento 7° Vega ed ex consigliere comunale a Montescudo-Monte Colombo, che insieme a Enrico Celentano e Sakvatore Ramondia, anche loro ritenuti innocenti perchè il fatto non sussiste, era a processo per l'omicidio del giovane parà Emanuele Scieri. Il 26enne allievo paracadutista di Siracusa, morto la notte tra il 13 e il 14 agosto del 1999, nella caserma Gamerra di Pisa, dopo avere subito, stando alle accuse, atti violenti di nonnismo. I tre imputati avevano scelto il rito abbreviato e per Andrea Antico (avvocati Alberto e Fiorenzo Alessi) erano stati chiesti 18 anni per omicidio volontario aggravato. Quattro anni la pena invocata per l’ex comandante della Folgore Enrico Celentano (avvocati Francesco Virgone e Valerio Vianello Accorretti) e per il maggiore Salvatore Romondia (avvocato Barbara Druda), di Pisa, accusati di favoreggiamento. Per la Procura sapevano del dramma che si era consumato nella caserma, ma per tutelare il buon nome della brigata e il simbolo della Folgore scelsero di non dare impulso alle indagini preferendo coprire i comportamenti criminali dei caporali. Opposta la ricostruzione delle difese che hanno sempre parlato di congetture alla base delle contestazioni. Francesco Scieri, fratello di Lele, è parte civile con la mamma Isabella Guarino (avvocati Alessandra Furnari e Ivan Albo).Il gup ha deciso sui tre abbreviati (Antico, Celentano e Romondia) e le due richieste di non luogo a procedere avanzate dai legali dei due ex caporali accusati di omicidio volontario aggravato Luigi Zabara (avvocati Andrea Di Giuliomaria e Mariateresa Schettini) e Alessandro Panella (avvocato Andrea Cariello). Per l’accusa Scieri, dopo un pestaggio, cercò di fuggire salendo sulla torre di asciugatura dei paracadute. Qualcuno gli pestò le mani con gli scarponi facendolo cadere. Nel giro di pochi secondi il volo da sei, sette metri si trasformò in un decesso - il corpo fu scoperto il primo pomeriggio del 16 agosto - rimasto impunito da quasi 22 anni. Un atto di nonnismo degenerato in omicidio secondo la Procura. «Non eravamo in caserma e siamo innocenti» la replica ripetuta fin dalla riapertura dell’inchiesta da parte degli ex caporali accusati del delitto.

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