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Cronaca Cattolica

Cattolica e Mondaino consegnano la cittadinanza onoraria a Cesare Moisè Finzi

Si sono svolte mercoledì mattina a Cattolica, presso la Sala Giunta di Palazzo Mancini, le celebrazioni per il 75° anniversario della nascita della Repubblica Italiana

Si sono svolte mercoledì mattina a Cattolica, presso la Sala Giunta di Palazzo Mancini, le celebrazioni per il 75° anniversario della nascita della Repubblica Italiana. La Festa del 2 giugno 2021 è stata arricchita dalle presenze e dagli interventi dei Rappresentanti delle Amministrazioni Comunali di Mondaino e Faenza. Hanno preso parte all'appuntamento, infatti, il Presidente del Consiglio Comunale di Faenza, Niccolò Bosi, la Vicesindaco del Comune di Mondaino, Francesca Bagnoli. Nell'occasione si è svolta la cerimonia di consegna delle Targhe relative alla Cittadinanza Onoraria conferita al Professore Cesare Moisè Finzi da Cattolica e Mondaino quale riconoscimento del "prezioso lavoro di diffusione di memoria ed alto valore civile, sociale e culturale, rispetto, uguaglianza, difesa dei diritti umani alla base della nostra Costituzione repubblicana".

In apertura dell'appuntamento il messaggio della Vicesindaco di Cattolica, Nicoletta Olivieri, per la Festa della Repubblica 2021:

Buongiorno e benvenuti. Voglio porgere in apertura un saluto a quanti ci stanno stanno seguendo in diretta, alle Autorità civili, militari e religiose, alle associazioni dei combattenti e reduci di guerra, alle associazioni partigiane, all’intera comunità della Città di Cattolica. Do il benvenuto agli ospiti: il Presidente del Consiglio Comunale di Faenza, Niccolò Bosi, la Vicesindaco del Comune di Mondaino, Francesca Bagnoli, ed il Professore Cesare Moisè Finzi cui consegneremo, tra poco, le targhe che testimoniamo il conferimento della cittadinanza onoraria dei Comuni di Cattolica e Mondaino. Porto a tutti voi i saluti del nostro Sindaco, Mariano Gennari, che insieme agli altri primi cittadini della Provincia sta presenziando a Rimini alla cerimonia curata dalla Prefettura. Festeggiamo oggi, 2 giugno 2021, il 75esimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana, una tappa fondamentale della nostra storia collettiva, frutto di una passione tenace, di una lotta eroica. “Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale” - ci ricordava il Presidente Sandro Pertini - “vi stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza. Quindi la Repubblica è una nostra conquista e dobbiamo difenderla, costi quel che costi”. Il 2 e 3 giugno del 1946 gli italiani ed anche, per la prima volta nella storia del Paese, le italiane poterono decidere del proprio destino. Si sceglieva tra Monarchia e Repubblica, dopo oltre ottant’anni dall’avvenuta Unità d’Italia e dopo che per più di un ventennio le libertà erano state calpestate dal regime fascista. Non possiamo dimenticare che dell’Assemblea Costituente, preposta alla stesura della nostra Costituzione, fece parte anche un cattolichino, unico parlamentare del territorio riminese: Giuseppe Ricci, primo Sindaco della nostra città liberata dai tedeschi nel settembre del 1944. “Volgendo lo sguardo al nostro passato, ci si accorge di quanto cammino sia stato fatto dalla Repubblica per garantire agli italiani democrazia, libertà, benessere, giustizia, diritti, qualità della vita”, sottolineava il Presidente Sergio Mattarella. “Di quanti ostacoli siano stati superati quando è prevalsa la coesione, il senso di responsabilità, la lungimiranza. Di questo dobbiamo essere fieri, senza che questo possa indurre a trascurare i tanti problemi e le tante difficoltà che emergono”. E tali parole ci rimandano col pensiero proprio a quest’ultimo periodo segnato dall’emergenza sanitaria che, giorno dopo giorno, stiamo provando a lasciarci alle spalle sperando possa essere presto solo un ricordo. Ci siamo stretti ed uniti sotto la nostra bandiera che con orgoglio abbiamo esposto ai balconi durante il lockdown, abbiamo intonato ad una sola voce l’Inno di Mameli. Il Covid ci ha proiettati in una realtà estranea, la nostra comunità ha pagato un prezzo in vite umane davvero alto. Lo scorso 18 marzo è stata la prima “Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus” per quella occasione l’Amministrazione ha pensato ad un gesto simbolico che potesse fissare nel ricordo della comunità questo doloroso periodo apponendo una targa commemorativa con un’installazione presso il Parco delle Querce. Sono emersi prepotentemente i valori della solidarietà, della condivisione del sacrificio nelle difficoltà, dell’essere uniti. Abbiamo onorato le vittime ma allo stesso tempo ringraziato medici ed infermieri, eroi di questa emergenza, Forze Armate, uomini e donne che svolgono il proprio dovere per la sicurezza e la difesa, al servizio dei cittadini e delle Istituzioni. Lasciatemi ricordare, a tal proposito, che oggi tra coloro i quali riceveranno l’Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana vi è anche la Dottoressa Raffaella De Giovanni, Direttrice dell’Unità Operativa di Medicina Interna dell’Unità di Cattolica, che in questi mesi ha gestito, insieme ad una equipe di professionisti, il reparto “Covid Flaminio” dell’Ospedale Infermi di Rimini. L’articolo 32 della nostra Costituzione recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Ecco la forza e l’attualità di questa Carta che oggi celebriamo. Il nostro impegno deve essere quello di divulgarne i valori in essa contenuti: rispetto, uguaglianza, difesa dei diritti umani. Renderla viva nel racconto alle giovani generazioni proprio come instancabilmente ha fatto il Professore Cesare Moisè Finzi incontrando negli anni numerose scolaresche. Durante questi appuntamenti ha avuto modo di testimoniare come nel 1944 si nascose, insieme a due famiglie ebree, prima a Cattolica, trovando accoglienza presso il sarto Guido Morganti, e successivamente a Mondaino dove trovò definitiva salvezza dalla persecuzione nazifascista. Le cittadinanze onorarie che Cattolica e Mondaino gli hanno conferito sono il riconoscimento del prezioso lavoro di diffusione di memoria ed alto valore civile, sociale e culturale, alla base della nostra Costituzione repubblicana. Concludo invitandovi a pensare a questo giorno come esaltazione dell’identità di un popolo e della ricchezza di principi cui si ispira il nostro vivere come comunità. Il 2 giugno, oggi come ieri, è una festa per tutti gli italiani. Ripartiamo da qui, questa giornata che ci induce a guardare al futuro con maggiore ottimismo e forza d’animo. Quindi, una volta ancora, Viva l’Italia. Viva la Repubblica.

Il Professore Moisè Cesare Finzi racconta le vicende vissute da ragazzo nel suo libro "Qualcuno si è salvato". Poco dopo l'8 settembre 1943 Finzi, che all'epoca aveva 13 anni, per evitare la cattura è costretto a fuggire in gran fretta con la propria famiglia e quella dello zio materno Giuseppe Rimini. Il gruppo arriva a Gabicce e ottiene, grazie all'aiuto del segretario comunale Sgarbi, nuovi documenti falsi. Ma il luogo non è sicuro perchè lì tutti loro sono conosciuti con il vecchio nome. Prima di ripartire passano a ritirare le stoffe lasciate nel frattempo a Guido Morganti, il sarto a cui avevano chiesto di confezionare dei cappotti, in previsione di una fuga lunga e difficile, con l'inverno alle porte. Mentre sono nella bottega qualcuno involontariamente si lascia sfuggire la propria vera identità. Morganti riconosce nel cognome Rimini quello di un conoscente di Mantova che anni prima aveva aiutato la sua famiglia. In due giorni organizza il trasferimento degli ebrei e li porta personalmente con un carro trainato dai buoi a Mondaino, in provincia di Rimini, dove il gruppo riesce a nascondersi fino alla fine della guerra, scampando alla deportazione. 

Nel mese di maggio dello scorso anno, il Consiglio Comunale di Cattolica ha votato il conferimento della cittadinanza onoraria a Finzi. In precedenza, il 27 gennaio 2020, in occasione del “Giorno della Memoria” per le vittime dell'Olocausto, l'Amministrazione volle ricordare l'opera di Morganti apponendo una targa commemorativa alla sua casa-bottega di via Carlo Cattaneo n. 6. Lo stesso Morganti, nel 2007, ricevette il riconoscimento di "Giusto tra le Nazioni" che venne consegnato nell'Aula Consiliare di Palazzo Mancini alla figlia Bruna da un rappresentante dell'ambasciata israeliana. Morganti era infatti scomparso nel 1954 all'età di 63 anni.

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